Roma vuole servizi, non burocrati Ue

“Di arrampicate sugli specchi in fatto di propaganda elettorale, ne abbiamo parlato a sufficienza per quanto attiene alla sindaca Raggi ma anche gli altri candidati non sono da meno. Il 16 settembre ne abbiamo avuto un saggio con l’inossidabile coppia Gualtieri Zingaretti in comizio a Testaccio”.Lo dichiara il candidato della Lega in Campidoglio Michel Maritato, in tandem con Simonetta Matone, che critica una vecchia proposta di Zingaretti, ripresa da Gualtieri in campagna elettorale. “Esattamente un anno fa, il 17 settembre 2020, il presidente della Regione Lazio inondò le agenzie di stampa con una sua dichiarazione che, oltre a provocare un gran clamore, non ha avuto alcuna conseguenza sul piano pratico. Zingaretti, senza ascoltare nessuno, propose per la sede della fantomatica agenzia che ancora non esiste, l’ospedale Forlanini – spiega il candidato – sommerso da una valanga di critiche da parte dei cittadini, delle associazioni dei malati, della stessa Cgil che sconfessa così i suoi mentori politici. Riprendere oggi l’argomento, in un incontro sulla sanità – immaginiamo popolato da sanitari, che dalle Asl targate Pd, hanno avuto solo benefici – dimostra quanto tale partito e i suoi più illuminati esponenti siano lontani dal comune sentire. Roma ha bisogno di servizi, chiede la riapertura degli ospedali chiusi da Marrazzo e Zingaretti, non vuole uffici per gli euroburocrati. E le scialbe battute a effetto dell’assessore alla Sanità D’Amato, che ha criticato l’idea di riaprire il San Giacomo e il Forlanini, non aiutano certo l’ascesa della compagine di centrosinistra”, chiosa il candidato.

                                                                                                          Roma, 18 settembre 2021

Roberta Cappelluti (Lista Civica Michetti): “Roma è come una bella donna ma problematica…con la sua bellezza ti strega, ma poi con i suoi problemi, ti stufa”

Romana DOC e con la voglia di mettere la sua determinazione a disposizione della città, Roberta Cappelluti è al fianco di Enrico Michetti per le prossime elezioni capitoline.
Psicologa dello sport, Roberta è volto noto del calcio dilettantistico laziale, grazie all’assidua collaborazione con calciatori e la frequente partecipazione a TV e radio locali.
“Voglio dare voce al mio quartiere, portare praticità ma soprattutto velocità nella risoluzione dei problemi”, chiara e concisa Roberta si avvia a quest’avventura politica con le stesse qualità che le hanno permesso di raggiungere traguardi lavorativi cosi importanti: entusiasmo ed intraprendenza.
Una donna che all’età di 32 anni ha la giusta maturità e competenza per meritarsi la fiducia dei romani e per migliorare la quotidianità cittadina.
In questa intervista esclusiva, la Dott.ssa Cappelluti racconta le sue origini, il suo temperamento e le idee che muovono la sua candidatura al fianco di Enrico Michetti, verso il quale spende parole di stima ed ammirazione.

“Prima di iniziare ci tengo a ringraziare pubblicamente Alfredo Toma, che mi ha dimostrato la sua stima volendomi fortemente al suo fianco in questa avventura. Ho accettato con estremo orgoglio e entusiasmo e lotterò al suo fianco in questa missione”

Psicologa dello sport e appassionata di calcio, ora la politica: come nasce questa scelta?

Da sempre appassionata di calcio, sono diventata psicologa con la specializzazione nello sport. Credo fortemente che uno psicologo debba sempre avere l’ambizione di fare del bene al prossimo e cercare di tirar fuori il buono ed il meglio da tutto e da tutti. Per questo motivo mi sono avvicinata alla politica; sono una comune cittadina che sta a contatto con il comune cittadino ma che può dar voce alla sua per poter migliorare non solo le persone nello specifico ma anche il territorio in cui viviamo.”

Enrico Michetti, scenderai in campo al suo fianco. La sua figura da mesi è indubbiamente la più chiaccherata nella capitale, Perché pensi sia lui l’uomo giusto per Roma?

Enrico Michetti mi piace perché fin dall’inizio è sempre stato accanto al popolo. La sua campagna è durata di meno rispetto agli altri eppure incisiva…da questo si vedono le persone che valgono e che sanno farsi apprezzare. Credo che Enrico possa essere definito un leader, una persona carismatica e pronta a guidare una città che lo stima.”

Romana da sempre, come descriveresti la tua città ad un turista che non l’ha mai visitata? Oltre alle indiscusse opere d’arti, non credi che questa città sia ormai scivolata nella rassegnazione dei romani che, pur amandola alla follia, ammettono la sua disorganizzazione?

“Roma è una città bellissima ma anche vastissima. Abbraccia quartieri storici arrivando fino alle borgate, non c’è un luogo della città che sia uguale ad un altro. Per questo motivo c’è bisogno di qualcuno che conosca bene la Capitale è che riesca a darle il valore che merita. Bisognerebbe partire dal decoro urbano, ristabilendo le priorità quali le strade, la nettezza urbana, i mezzi di trasporto. Roma è come una bella donna ma problematica… (ride ndr) con la sua bellezza ti strega, ma poi con i suoi problemi, ti stufa. Ecco quello che dobbiamo fare è renderla non solo affascinante ma anche degna di stima. Dobbiamo riportare la città dove merita, la nostra Capitale, il nostro orgoglio!”


Passiamo a te: in tre punti come riassumeresti le tue strategie per migliorare la città?

“Ascoltare il comune cittadino, dare voce al mio quartiere, praticità ma sopratutto velocità nella realizzazione degli interventi. Sono quattro…mi perdonate? (ride ndr).”

Dove e perché Virginia Raggi ha fallito come sindaco?

“Essere Sindaco di Roma è sicuramente difficile, non voglio darle tutta la colpa, ma quello che cerco in un sindaco è l’interesse di voler fare del bene per la città, questo, almeno io, non l’ho visto in Virginia Raggi.”

Simpatica e socievole, ringrazio Roberta per il tempo concesso augurandole in bocca al lupo per la sua nuova avventura!

a cura di Dario De Fenu

Petizione per riaprire gli ospedali: firmiamo subito

“Ospedali chiusi, la parola ai cittadini. Dopo anni di lotte, appelli, mobilitazioni, interrogazioni e mozioni, la cittadinanza si organizza e promuove una raccolta di firme per proporre una legge di iniziativa popolare, volta a interrompere l’immobilismo in cui le istituzioni da anni hanno relegato interi complessi ospedalieri chiusi e abbandonati al degrado, senza alcuna idea o progetto per riportarli a nuova vita”, dichiara Michel Maritato, presidente di AssoTutela.

“La nostra associazione, da anni in lotta per la tutela dei diritti dei cittadini in sanità, appoggia convintamente la proposta e sarà tra i primi firmatari perché è inconcepibile far deperire tale patrimonio mentre gli assistiti della nostra regione non hanno posti letto a sufficienza per il ricovero, stazionano ore e ore in pronto soccorso prima di essere visitati e faticano a trovare appuntamenti per visite ed esami in tempi ragionevoli. La Regione Lazio da anni su tale problema è muta e Zingaretti non fa che proporre progetti strampalati per riconvertire l’ospedale San Giacomo e Il Forlanini”. La proposta di legge di iniziativa popolare nasce dalla mobilitazione della “Associazione Beni Comuni Stefano Rodotà”, che ha illustrato l’iniziativa nella Protomoteca del Campidoglio. “Dobbiamo riequilibrare il rapporto posti-letto abitanti, il più basso in Europa – sostiene Maritato – dovuto alle politiche dissennate che negli ultimi decenni hanno visto tagli indiscriminati in ragione di una politica che in dieci anni ha depotenziato la sanità pubblica con 37 miliardi in meno”. 

​​​​​​​​​Roma, 17 settembre 2021

Bagni inservibili a Villa Pamphilj, benché finanziati

“Vogliamo tornare su un tema a noi caro, che abbiamo già affrontato in passato ma che presenta ancora gravi criticità: la gestione di villa Pamphilj. Per la sindaca che si dichiara amica dei parchi, del verde, risolutrice dei problemi dei cittadini, tenere in modo dignitoso questa meraviglia romana sembra un ostacolo insormontabile”. 

Lo dichiara il candidato della Lega in Campidoglio Michel Maritato, in tandem con Simonetta Matone, che precisa: “In uno degli ingressi di questo giardino delle meraviglie, precisamente quello di via della Nocetta 30, si trova una delle quattro strutture che ospitano i bagni della villa, la più grande di Roma con una estensione di 184 ettari. Considerando le condizioni in cui si trova il manufatto – attacca ancora Maritato – non osiamo pensare a come se la passino i due edifici adibiti a servizi igienici di via Aurelia Antica e di San Pancrazio. Alla Nocetta i bagni pubblici sono chiusi dal 2016 e restano a tutt’oggi inaccessibili, nonostante in aprile siano stati stanziati 65mila euro per la loro sistemazione. Siamo alle solite, il M5s sa parlare di trasparenza soltanto quando questa non riguarda i suoi militanti e nel caso della sindaca, nessuno ha mosso un dito per denunciare tale ingiustificabile ritardo”. Della questione si sono occupati più volte i comitati di cittadini residenti. A tal proposito, il candidato insiste: “Raggi, che ha fatto dell’onestà e trasparenza il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale, deve chiarire subito”.   

​​​​​​​​​Roma, 16 settembre 2021

Giorgio Gori: un attore non per caso Professionalità e preparazione

Di Priscilla Rucco

Qualcuno ha affermato che la bellezza e l’ironiasalveranno il mondo e noi, ne siamo pienamente convinti. 

La bellezza con le sue infinite sfumature ci ha donato personaggi come Giorgio Gori, attoreche ha saputo unire intelligenza ed estro ad un’innata sensibilità grazie anche allo studio e alla professionalità non improvvisata ma, costantemente ricercata; requisiti fondamentali e mai non scontati, che assieme alla comicità, lo hanno consacrato nel mondo dello spettacolo.

Giorgio Gori, com’è nata la sua passione?

Ciao a tutti lettori, io ho la passione per il teatro e tutto ciò che gira intorno ad esso, e sono talmente innamorato che la passione non è nata, già c’era. E’ nata prima la passione per il teatro che Giorgio. Se vogliamo dare uno spazio temporale, già da bambino mi piaceva recitare le poesie di Natale, roba che bloccavo il cenone per una esibizione. Doveva essere tutto perfetto, forse la cosa non perfetta era proprio la mia recitazione. Io sono molto timido e mai avrei pensato di fare questo mestiere però un po’ mio zio, un po’ i miei genitori e soprattutto un caro amico di famiglia che purtroppo non c’è più mi convinsero che era la mia strada. Il 14 luglio 1999 faccio il primo spettacolo pagato con una pizza e poi mi iscrivo a settembre dello stesso anno all’Accademia di arte drammatica al Teatro il Primo di Napoli. Successivamente un po’ di gavetta teatrale fino ad arrivare ai laboratori di comicità e cabaret, vincendo qualche premio nelle varie rassegne. Ma basta parlare di me, parliamo della mia passione. Ho capito che il teatro era nelle mie vene perché mi sentivo bene, mi sentivo qualcuno. A volte si recita per evadere dalla realtà, è così è stato a me, e lo è tutt’ora. Io, durante le interviste, racconto sempre che sono talmente timido che non chiedo neanche l’acqua al bar ma sul palco so capace di uscire nudo e dire di tutto (e l’ho fatto!!!). Ho capito che era più di una passione perché studiavo ovunque. Avevo 12 anni e studiavo il teatro greco, il teatro povero, il teatro contemporaneo. Volumi e volumi di libri e mi interessavano. Mi divertivo con il mimo, la regia, le luci. Ho sempre odiato la dizione, sì quella sì, anche perché con l’r moscia che ho immaginate le ramanzine che avevo! Povera r mia, però con quella ho creato un personaggio ed ho interpretato anche un personaggio del Cyrano di Bergerac, uno dei miei testi preferiti. Ed oggi, dopo 22 anni ho la passione ancora più forte e non vedo l’ora sempre di aprire il sipario.”

Come pensa che si sia evoluta la commedia teatrale, da Scarpetta a oggi?

Scarpetta, parliamo del padre della nuova commedia contemporanea, un ritorno ai personaggi intesi come maschere, prendendo leggermente spunto dalla Commedia Dell’Arte. Ha avuto l’intuito di creare il dialetto teatrale moderno e portare alcune pochade in lingua napoletana. La scarpettiana è stata la base della comicità italiana teatrale del Novecento, ad oggi in Italia non abbiamo più quei personaggi, un po’ per il corso della storia e un po’ dall’influenza inglese e americana, specialmente con Neil Simon. La commedia teatrale oggi è “borghesita” passando dalle prime commedie di Eduardo ad oggi. Abbiamo storie non del popolo ma del borghese per cui tutti i cliché della borghesia moderna. Se però analizziamo i tempi comici, il ritmo e le situazioni comiche andiamo sempre a ripescare scene viste o riprese da Scarpetta o dalla pochade. L’evoluzione è l’abbandono del personaggio, vedi Felice Sciosciammocca, per entrare in un contesto di teatro contemporaneo e moderno. Il cinema nel 900 ha subito il fascino del neorealismo, la commedia post dopoguerra subisce il fascino borghese della comicità.”

In un tempo dove è più difficile portare la gente a teatro, lei pensa che i nuovi media come Youtube, Netflix, etc. siano di aiuto per il settore o siano invece un pericoloso concorrente?

Sicuramente non farò mai gli stessi spettatori della Casa di Carta, questo è poco ma è sicuro, anche perché non ho il fascino del Professore. I media devono essere un aiuto, qualora diventano un ostacolo vengono gestiti male. Basti pensare la televisione che preferisce Carlo Conti a un testo teatrale oppure per vedere Emma Dante devo andare su Rai5 ad orari improponibili. Già la televisione parte male figuriamoci le nuove piattaforme. Addirittura il teatro in streaming, una roba da rabbrividire per chi come me ama il calore di un applauso oppure la stretta di mano del pubblico o per i famosi firmare un autografo. Io al massimo firmo la ricevuta del parcheggio del teatro! I nuovi media sono comodi per pubblicizzare uno spettacolo, oppure dei brevi trailer, oppure per incitare a venire a teatro ma non devono essere strumento di sostituzione della sala teatrale. E’ chiaramente un pericoloso concorrente anche se il peggior concorrente è l’ignoranza e la mancanza di informazione, perché se io amo il teatro e sono una persona che ama l’arte, metto pausa a Netflix, scendo e vado a vedermi lo spettacolo!”

Quando si parla di attori per la commedia teatrale, si pensa in genere agli uomini. E’ più difficile per una donna abbracciare un genere come il suo?

“Bellissima domanda ed è anche difficile rispondere, perché è un tema delicato, considerando il fatto che durante il periodo del teatro greco o “romano addirittura gli uomini si travestivano da donna perché a loro non era permesso recitare. Non mi dilungo sul teatro in generale però soffermandomi sulla commedia, le prime attrici femminili le troviamo nella Commedia dell’Arte, però se ci facciamo caso sono sempre personaggi relativi al concetto di donna nel teatro, ovvero o cameriere o amanti o mogli, la stessa Colombina è una servetta, fino ad arrivare alla Locandiera, dove Mirandolina viene rappresentata come una donna furba e dotata di “armi pericolose”. Oggi, anche se abbiamo dei ruoli ben definiti, amante, moglie, suocera, ed ecce cc le donne hanno dei ruoli importanti, merito soprattutto delle giovani autrici tipo Cristina Comencini che hanno avuto la bravura di creare spettacoli comici al femminile e funzionano benissimo. La colpa non è degli attori, perché ci sono tantissime donne attrici bravissime sul comico, il problema sono i testi, purtroppo la scrittura comica teatrale è molto maschilista.”

Roma, Maritato(Lega): “Chiarezza da Regione e LazioCrea su attacco hacker al San Giovanni”

“Un attacco ai sistemi informatici dell’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata, ha messo in ginocchio uno dei più importanti presidi sanitari del quadrante di Roma Sud Est. 

Ė il seguito della oscura vicenda, e presenta inquietanti analogie, con l’intrusione che a fine luglio ha subito la Regione Lazio con gravi danni per tutto il settore della sanità, che ormai è sotto scacco”. Lo dichiara il candidato della Lega in Campidoglio, Michel Emi Maritato, in tandem con il magistrato Simonetta Matone,che spiega: “Nella notte tra il 12 e il 13 settembre l’ennesima violazione al sistema informatico del Lazio ha mandato in tilt tutte le più importanti funzioni legate all’assistenza, generando insicurezza fra i cittadini. Non dimentichiamo – attacca Maritato – che in precedenza si tentò di entrare, fortunatamente senza successo, nei sistemi degli ospedali San Camillo e Spallanzani”. Il candidato si interroga su quali siano le misure di contrasto a tali violazioni. “A questo punto, vorremmo una maggiore trasparenza su LazioCrea, la società regionale che gestisce tutta la comunicazione digitale della Regione Lazio. Nonostante la coltre di mistero che c’è intorno a questa partecipata regionale, ogni tanto qualche notizia riesce a vincere il muro di gomma così, si scoprono altarini non proprio edificanti. Il presidente Zingaretti dovrebbe fornire spiegazioni su questi preoccupanti attacchi che ormai si susseguono con troppa frequenza, per non destare inquietudine tra i residenti della nostra Regione”, chiosa il candidato.