Puglia/ Agricoltura, Confeuro: “Borgo Mezzanone vergogna italiana: serve soluzione”

Puglia/ Agricoltura, Confeuro: “Borgo Mezzanone vergogna italiana: serve soluzione”

“Bisogna trovare immediatamente una soluzione per la vergogna italiana di Borgo Mezzanone, uno dei più grandi insediamenti di braccianti – situato nelle campagne tra i comuni di Manfredonia e Foggia – dove vige uno scenario di degrado inaccettabile, un vero e proprio inferno dove la dignità umana è stata cancellata. Questa baraccopoli, in cui vivono migliaia di lavoratori in condizione da terzo mondo, è l’emblema del fallimento delle politiche sociali e agricole degli ultimi vent’anni. Come Confeuro, non possiamo restare in silenzio di fronte a questa tragedia umana e sociale. Borgo Mezzanone non è solo il risultato dell’assenza di una pianificazione abitativa e lavorativa adeguata, ma anche il simbolo di un modello agricolo che troppo spesso si regge sullo sfruttamento della manodopera bracciantile. È inaccettabile che in un Paese come il nostro, che si fregia del rispetto dei diritti umani e sociali, esistano luoghi simili: senza servizi essenziali, senza igiene, senza futuro. I lavoratori che vivono in queste condizioni sono il cuore pulsante del nostro sistema agroalimentare, ma vengono trattati come invisibili, privati dei diritti più basilari. Alla luce di tutto questo, dunque, Confeuro chiede con urgenza l’adozione di un piano straordinario che garantisca soluzioni abitative dignitose per tutti i braccianti, rispettando gli standard minimi di umanità e sicurezza. Ad esempio, utilizzando in maniera rapida e concreta i finanziamenti Pnrr, sinora rimasti illogicamente inutilizzati. Serve, più in generale, un impegno reale per superare l’attuale sistema di sfruttamento, attraverso un controllo rigoroso delle filiere agricole e l’eliminazione delle reti di caporalato. Politiche agricole che mettano al centro la sostenibilità sociale, investendo in contratti equi e nella valorizzazione del lavoro regolare. È il momento di agire, di costruire un modello che sia sostenibile non solo economicamente, ma anche socialmente ed eticamente: realtà come Borgo Mezzanone devono diventare il simbolo di una rinascita, non più dell’attuale fallimento”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

Silvia Salvatori: una stella nella “Sera dei miracoli”

Domani 6 gennaio presso gli Altipiani di Arcinazzo -luogo dove ha scelto di vivere-, la famosa attrice Silvia Salvatori (ricordiamo tra i suoi ultimi lavori: L’avvocato Causarano in “Circeo”, di Molaioli per la RAI, la Sora Elvira per “C’è ancora domani”, di Paola Cortellesi e nel ruolo di Silvia, unica protagonista femminile per “Adagio”, di Stefano Sollima, capolavoro presentato a Venezia ) sarà ospite d’onore “attiva” per l’omaggio a Lucio Dalla, intervenendo nella serata con i musicisti ed il pubblico, nell’evento “Dalla Sera dei miracoli”. Continue reading

La Befana di AssoTutela è arrivata puntuale, come da tanti anni ormai, presso numerosissime strutture ospedaliera della Capitale e d’Italia, accompagnata anche dall’Uomo Ragno

Quest’anno la Befana dell’Associazione AssoTutela, ha davvero superato ogni barriera e confine, cercando di portare in più ospedali possibili, le calze che il Presidente Michel Emi Maritato con Oasi park, e Stefania Pezzopane hanno disposto per i piccoli pazienti ricoverati negli ospedali e nelle case famiglia dislocate su tutto il territorio nazionale.
Continue reading

Caso Pozzi, il criminologo Maritato: “Morte del giovane a Ponza legata alla malavita?”

Caso Pozzi, il criminologo Maritato: “Morte del giovane a Ponza legata alla malavita?”

Michel Emi Maritato, criminologo, giornalista e docente, interviene sulla vicenda di Gianmarco Pozzi, il giovane trovato morto sull’isola di Ponza nell’agosto 2020. “A quattro anni dalla scomparsa del campione di kickboxing, che fece molto clamore mediatico, la Procura di Cassino ha richiesto l’archiviazione del caso ma la famiglia non intende arrendersi. E non a torto. Dopo un’attenta analisi delle circostanze e degli elementi emersi, infatti, – sottolinea Maritato – chi può escludere che si possa essere trattato di un omicidio, in particolare legato a dinamiche di malavita? Una domanda che richiede risposte concrete. Indizi e testimonianze potrebbero puntare verso un quadro inquietante di violenza premeditata e organizzata,” dichiara il criminologo. Che, poi, aggiunge: “A mio giudizio, insisterebbero anomalie difficili da spiegare nell’ottica di un incidente. Ad esempio, singolare è stato il rinvenimento negli slip di Gianmarco di una busta contenente filtri di sigaretta e lo scontrino di una farmacia. Difficile capire cosa si nascondesse dietro quel rinvenimento. Assurdo pensare che un ragazzo che si suicida si premuri di mettere nelle mutande una busta con tale contenuto. Che dietro quei mozziconi ci possa essere un messaggio, un significato rientrante nelle dinamiche o nei linguaggi in codice della malavita organizzata? Numerosi inoltre sono gli interrogativi sulla caduta del ragazzo”, si chiede ancora Michel Maritato. Che invita dunque gli inquirenti a non chiudere il caso prematuramente e a considerare piste alternative: “La famiglia di Gianmarco merita giustizia. La ricerca della verità non può non prescindere ancora una volta da un approfondimento di indagine, che prenda in considerazione il possibile coinvolgimento di terze persone”. Il criminologo, infine, ribadisce la propria vicinanza alla famiglia Pozzi, che da anni lotta per far emergere una verità che appare sempre più complessa e dolorosa. “Non possiamo permettere che il silenzio prevalga. Gianmarco non deve essere dimenticato. La giustizia deve andare oltre l’apparenza”.

Sociale/ Parità di genere, Tiso(Cs Iniziativa Comune): “Nord Europa un modello”

Sociale/ Parità di genere, Tiso(Cs Iniziativa Comune): “Nord Europa un modello”

“La lotta per l’uguaglianza di genere e la tutela dei diritti delle donne sono un tema centrale nel dibattito globale, ma con profonde differenze tra le regioni del mondo. In molti paesi del Nord Europa la parità di genere è una realtà ormai consolidata, mentre in altre parti del globo la disuguaglianza di genere e la violenza contro le donne sono purtroppo ancora all’ordine del giorno. Analizziamo il caso specifico di alcuni stati del Nord Europa, confrontandoli con situazioni meno favorevoli altrove. In nazioni come Islanda, Finlandia, Danimarca, Svezia, Germania, Lituania, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, ad esempio, con alti livelli di uguaglianza di genere si osservano benefici tangibili: dalla crescita economica sostenibile alla riduzione della povertà, fino si cambiamenti culturali, visto e considerato che le politiche inclusive rafforzano il rispetto e l’autonomia delle donne, riducendo la prevalenza di comportamenti discriminatori. Mentre in altre nazioni del globo il divario sociale con gli uomini presenta ancora disuguaglianze persistenti e preoccupanti. Come raggiungere dunque la parità di genere a livello mondiale? Serve in primis riformare le leggi: rendere obbligatoria la parità salariale e rafforzare le norme contro la violenza di genere; favorire l’accesso all’istruzione: garantire a tutte le ragazze il diritto a un’istruzione di qualità. E ancora, incrementare i programmi di sensibilizzazione: promuovere una cultura del rispetto per i diritti delle donne attraverso campagne educative. E, non meno importante, sostenere le madri lavoratrici: ad esempio, offrire congedi parentali equi e servizi di assistenza all’infanzia. In conclusione, il Nord Europa dimostra che raggiungere la parità di genere è possibile e porta enormi benefici alla società. Tuttavia, per colmare il divario globale, è necessaria una collaborazione internazionale e un impegno concreto da parte di tutti i paesi per creare un mondo più equo e giusto”.

Così, in una nota stampa, il portavoce nazionale del Centro Studi Iniziativa Comune, Carmela Tiso.

“La lotta per l’uguaglianza di genere e la tutela dei diritti delle donne sono un tema centrale nel dibattito globale, ma con profonde differenze tra le regioni del mondo. In molti paesi del Nord Europa la parità di genere è una realtà ormai consolidata, mentre in altre parti del globo la disuguaglianza di genere e la violenza contro le donne sono purtroppo ancora all’ordine del giorno. Analizziamo il caso specifico di alcuni stati del Nord Europa, confrontandoli con situazioni meno favorevoli altrove. In nazioni come Islanda, Finlandia, Danimarca, Svezia, Germania, Lituania, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, ad esempio, con alti livelli di uguaglianza di genere si osservano benefici tangibili: dalla crescita economica sostenibile alla riduzione della povertà, fino si cambiamenti culturali, visto e considerato che le politiche inclusive rafforzano il rispetto e l’autonomia delle donne, riducendo la prevalenza di comportamenti discriminatori. Mentre in altre nazioni del globo il divario sociale con gli uomini presenta ancora disuguaglianze persistenti e preoccupanti. Come raggiungere dunque la parità di genere a livello mondiale? Serve in primis riformare le leggi: rendere obbligatoria la parità salariale e rafforzare le norme contro la violenza di genere; favorire l’accesso all’istruzione: garantire a tutte le ragazze il diritto a un’istruzione di qualità. E ancora, incrementare i programmi di sensibilizzazione: promuovere una cultura del rispetto per i diritti delle donne attraverso campagne educative. E, non meno importante, sostenere le madri lavoratrici: ad esempio, offrire congedi parentali equi e servizi di assistenza all’infanzia. In conclusione, il Nord Europa dimostra che raggiungere la parità di genere è possibile e porta enormi benefici alla società. Tuttavia, per colmare il divario globale, è necessaria una collaborazione internazionale e un impegno concreto da parte di tutti i paesi per creare un mondo più equo e giusto”.

Così, in una nota stampa, il portavoce nazionale del Centro Studi Iniziativa Comune, Carmela Tiso.

Agricoltura e pesca, Confeuro: “Pronti a un 2025 a tutela di piccoli e medi produttori”


Agricoltura e pesca, Confeuro: “Pronti a un 2025 a tutela di piccoli e medi produttori”
“Ci lasciamo alle spalle un 2024 complesso e delicato per il settore primario, messo in difficoltà dalla congiuntura economica poco felice, dai conflitti militari in corso, dal cambiamento climatico e da scelte politiche poco concrete. Per questa ragione, il 2025 sarà un anno fondamentale per la tutela e la ripresa della agricoltura e della pesca italiane. In questo contesto, Confeuro ribadisce il suo impegno costante per la tutela delle piccole e medie imprese, cuore pulsante del nostro territorio e della nostra economia, e sottolinea una serie di priorità e obiettivi rilevanti. Partendo in primis dallo sviluppo del pmi agricole affinché abbiano accesso a risorse adeguate e strumenti innovativi per affrontare le sfide del mercato e garantire la sostenibilità economica e ambientale. Importante, inoltre, sarà il ruolo del nostro governo e delle grandi potenze globali nella lotta al cambiamento climatico e al contrasto alla crisi idrica: in tal senso, Confeuro chiede azioni mirati e urgenti per proteggere le nostre colture, i nostri territori e il futuro delle nuove generazioni. A livello europeo, invece, rivolgiamo un appello a Bruxelles per una pac più equa, sostenibile e capace di rispondere alle reali esigenze delle imprese, in particolare per il sostegno al reddito agricolo ed incentivi per le assicurazioni. In parallelo, servirà operare a difesa delle nostre eccellenze enogastronomiche, tutelandole dalla concorrenza sleale extra Ue, dall’italian sounding e dal dumping commerciale. Insomma, da fare c’è davvero tanto e Confeuro è pronta a fare la sua parte per far sentire la voce di piccoli e medi produttori del settore primario e costruire un’agricoltura più forte, sostenibile e rispettosa dell’ambiente”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori europei e del mondo