Poesia, musica e amore: intervista ad Antonio Grifoni


La redazione di VentoNuovo è lieta di intervistare Antonio Grifoni, artista nato a Londra e cresciuto tra la musica dei Beatles e di Jackson C. Frank, le cui suggestioni possono essere rintracciate in molte sue canzoni, come il nuovo singolo “Lei mente“, disponibile dal 17 Maggio e distribuito da Ada Music Italy.
Scrittore poliedrico, cantante e amante dell’arte in tutte le sue forme, le sue parole permettono un coinvolgimento emotivo totale per gli ascoltatori, grazie alla semplicità e alla purezza della sua musica che mette al centro l’umano e l’empatia.
Durante l’intervista, la spontaneità dell’artista si unisce agli aneddoti personali – dall’ascolto della musica classica quando era solo un infante alle lezioni di chitarra contro il volere del padre che puntava al successo scolastico – e alle strimpellate alla chitarra che è la compagna di qualsiasi momento della sua vita.
Piena di risorse e di speranza per il futuro, la musica di Grifoni è caratterizzata dall’umanità che traspare nel suo vagare tra diversi generi, dal pop melodico al rock alternativo, trasmettendo negli ascoltatori la serenità e l’essenza dell’amore insita nelle relazioni umane.


Com’è iniziato il tuo viaggio nella musica?

“Inizia tantissimi anni fa quando, negli anni Novanta regnava ancora la musica senza l’autotune; essendo nato con l’orecchio assoluto, ho cominciato a suonare violino a soli 4 anni e, da lì, ho notato che riuscivo a fare musica senza nemmeno guardare le note. A 8 anni suonavo il pianoforte, mi piacevano gli accordi e riuscivo a suonare una canzone subito dopo il primo ascolto, riproducendola perfettamente. I miei insegnanti mi consideravano un ragazzo prodigio: mi divertivo a creare, a disegnare, ero molto creativo sin da bambino. Sono sempre stato un amante dell’arte in tutte le sue forme. A partire dai 17 anni ho cominciato a scrivere e a suonare la chitarra. Mi sono innamorato di Dylan e di Jackson C. Frank, avvicinandomi al folk che ha in sé un significato intrinseco tradotto in inglese con il termine “people”. Amo la musica classica grazie a mia madre che mi faceva ascoltare tante canzoni, soprattutto musica classica. Con i miei brani voglio trasmettere felicità e allegria alla gente. Scrivo tanto, principalmente in inglese, per esempio “Can’t buy love” nasce come un pezzo di musica classica, mi lascio ispirare dal potere della musica e dalle storie di tutti.“

Celebri molto l’amore e quest’ultima canzone “Lei mente” è un elogio ai sentimenti, o meglio alla contraddizione dei sentimenti. A chi ti riferisci?


“L’ispirazione per questa canzone nasce da un tv-show intitolato “You’re the worst” che ho visto su consiglio di mia madre che è una storica d’arte e la musa ispiratrice per molte mie produzioni.
La protagonista a cui faccio riferimento nella canzone è una ragazza che non riesce ad essere onesta con il suo cuore e con i suoi sentimenti, scappa e fugge dalla realtà. La melodia è nata tutta d’un fiato come in un sogno e conserva molti rimandi alle vibes di Bob Dylan a cui pure mi ispiro. In tutte le canzoni, voglio riportare l’amore umano tra le persone, come il dio del Sole che libera le persone dai loro problemi e porta il sole a tutti. Ho sempre avuto l’obiettivo di donare questo al mondo intero.”

Quali influenze musicali possiamo trovare all’interno dei tuoi brani?


“Molte miei canzoni ricordano i Beatles, con le loro melodie e le loro vibes, basti pensare al mio inedito chiamato “My Love”.


Qual è il messaggio che sintetizza tutto il significato di “Lei mente”?


“Io canto per le persone e per l’amore di tutti, dando un po’ di speranza all’interno dell’attuale mondo in cui predomina, purtroppo, l’odio. La ragazza a cui mi riferisco in “Lei mente” non mente agli altri ma a se stessa, al suo cuore e io voglio incoraggiare le persone ad andare incontro ai propri sentimenti perché anche se ognuno di noi può mentire al proprio cuore, in realtà il cuore non mente mai. Voglio coinvolgere e condividere il mio mondo con tutti, attraverso la musica che è la lingua delle emozioni, riempie il cuore di tutte le persone che l’ascoltano e sottolinea l’importanza di seguire i propri sogni. In questo senso, ricordo ancora la frase che mia nonna mi ripeteva spesso: “Live your dreams”.

Cosa hai in mente per i prossimi mesi?
“Sicuramente continuerò a fare musica, quella pura, senza artificiosità, ma suonata da esseri umani, capace di donare emozioni e curare l’anima. Non trovo bellezza nelle cose moderne che sono generiche, ma nelle cose vissute fino in fondo nella loro essenza. Mi piacerebbe lasciare un segno nella storia e nella vita di molti, così come ha fatto Jackson C. Frank, genio degli anni ‘60 è morto tragicamente nel 1999. Di lui conservo la chitarra trovata a Kent da un mio amico che vende strumenti e chitarre vintage; ci sono molto affezionato e ogni volta che la suono mi lascio trasportare da una commozione intensa.
Inoltre, credo che la genialità di “Lei mente” sia insita nella sua semplicità infatti, come la canzone del sole, è composta da soli tre accordi, ma è gremita di una melodia che crea unione con la sua naturalezza, seguendo la legge dell’attrazione. Un po’ come “She loves you” dei Beatles che riesce ad entrare nei cuori e nella mente di tutti sin dal primo ascolto.”

Autonomia Differenziata, Prospettive Future: “Si predica unità, si razzola separatismo”

“Dopo l’approvazione in Senato, qualche ora fa è giunto anche l’ok dalla Camera dei Deputati: l’autonomia differenziata è ahinoi legge, per la grande soddisfazione di tutti coloro, Lega e Salvini in testa, che vogliono una Italia spaccata, con le regioni del nord trainanti, quindi di serie A, e quelle del sud fanalino di coda della economica italica, dunque di serie B. Alla faccia di chi circa un secolo e mezzo fa aveva unito l’Italia con passione, sacrifico e amore di patria. Per Prospettive Future, la legge sulla autonomia differenziata è una immensa sconfitta per il nostro Paese, un paese in cui si predica unità e si razzola separatismo. Cosa rischiamo adesso? Che si crei un pericoloso solco economico e sociale tra le regione del Nord e quelle del Sud. Infatti, questo numero nuovo testo legislativo rischia di minare le fondamenta del nostro paese, soprattutto in settori importanti come la pubblica istruzione, sanità e il diritto alla salute, dove le disuguaglianze sono già molto grandi e la mobilità sanitaria dal Meridione al settentrione è già a livelli assai elevati. Nello specifico, dunque, la legge voluta dalla maggioranza di centrodestra rischia di condurre ad una illogica riallocazione e redistribuzione delle risorse economiche a favore del nord Italia mentre al sud si alzerebbe così il pericolo di aumento della desertificazione sanitaria e delle conseguenti difficoltà a curare i cittadini di quei territori. Tanto per fare un esempio. E tutto questo, più in generale, in un contesto politico e sociale, che vede qualcuno giustificare illogicamente rigurgiti fascisti, da cui chiaramente “Prospettive Future” prende le distanze, continuando a difendere e tutelare i principi democratici e i valori antifascisti e di unità nazionale”.

Così, in una nota, il fondatore del sodalizio “Iniziativa 9 maggio”, Rocco Tiso, e il portavoce nazionale del comitato “Prospettive Future”, Attilio Arbia.

Al Museo Diocesano di Albano apre la mostra di di Iryna Zyza

E’ fissata per venerdì 21 Giugno, a partire dalle ore 18:00, nella prestigiosa cornice della Sala delle Vedute del Museo Diocesano di Albano Laziale, l’apertura della mostra dell’artista ucraina Iryna Zyza. Le opere saranno esposte e visitabili dal pubblico fino al 6 Luglio. Continue reading

Parma, sorrisi ed emozione per la chiusura di “EduBioBimbi” della Fondazione Anna Mattioli

Il progetto, che ha coinvolto quasi 200 bambini delle scuole, sarà rinnovato anche in occasione della stagione scolastica 2024/25

Coinvolgere le nuove generazioni in una serie di iniziative formative e ludiche sul benessere collegato alla sostenibilità ambientale ed incentrato sul rispetto della natura e delle persone. Missione compiuta per il progetto EduBioBimbi, fortemente voluto dalla Fondazione Anna Mattioli di Parma – realtà attiva da oltre due anni contro il disagio sociale e le fragilità giovanili – e avviato nel corso dell’anno 2023/24 nelle scuole della Città Ducale.
Nel pomeriggio di venerdì 14 giugno, presso la scuola materna Zanguidi è andato in scena l’evento di chiusura della prima edizione del percorso partecipativo – patrocinato dal Comune di Parma – che ha visto coinvolti quasi 200 piccoli studenti degli Istituti del Territorio. Presenti, oltre a docenti e ragazzi, il Presidente e la Direttrice Generale della Fondazione Anna Mattioli, Roberto Pagliuca e Barbara Galanti, il Consulente Sostenibilità e Ambiente della Fondazione Anna Mattioli, Andrea Ferrante, la responsabile operativa del Progetto, Gemma Adorni, il presidente del Consiglio Comunale di Parma, Michele Alinovi, la referente della Scuola Zanguidi, Serafina Varone, e la dirigente dell’istituto Salvo D’Acquisto, Nadia Malcisi, che lascerà la guida della scuola dopo 12 anni e ha ricevuto i ringraziamenti di istituzioni comunali e scolastiche per l’enorme lavoro e impegno profusi in questi anni.


“Siamo molto contenti della riuscita del progetto – ha commentato il Presidente Pagliuca -. Abbiamo cercato di offrire un approccio complessivo all’educazione ambientale dei bambini nel nuovo contesto dei cambiamenti climatici: dall’azione individuale a quella collettiva, sostenere la salute del pianeta per favorire il benessere delle nuove generazioni. L’elemento di innovazione è stato proprio quello di mettere in rete diversi luoghi con differenti elementi pedagogici in unico percorso didattico. Principi importanti, ispirati all’azione della donna da cui la Fondazione prende il nome. Anna Mattioli, infatti, aveva un sogno: restituire al territorio quel che da esso aveva ricevuto e destinarlo alla cura delle sue radici più vulnerabili. Dopo due anni, anche grazie a questo progetto, possiamo dire che il suo desiderio si sta concretizzando”.
Queste, invece, le parole della DG Galanti: “Il nostro progetto ha avuto successo per due motivi: il primo per la metodologia utilizzata, visto che abbiamo affrontato temi importantissimi per il futuro dei nostri bambini, con il gioco. Il gioco, infatti, è stato l’elemento che ci ha garantito la partecipazione dei piccoli su temi complessi come la sostenibilità ambientale; il secondo, essere riusciti a coinvolgere, oltre ai bambini, la scuola, le maestre e le dirigenti perché significa dare continuità all’attività svolta e per il futuro cercheremo di coinvolgere ancor di più le famiglie. Possiamo annunciare, in tal senso, che EduBioBimbi sarà presente nelle scuole di Parma anche nel prossimo anno scolastico e di questo ne siamo veramente orgogliosi”.
L’evento di chiusura, svoltosi venerdì scorso, ha vissuto momenti emozionanti e di importante condivisione. Dopo la presentazione di Gemma Adorni sulle attività svolte durante l’anno scolastico, è intervenuto Andrea Ferrante, che ha anticipato le novità della seconda edizione di EduBioBimbi. E dopo le dichiarazioni progettuali e istituzionali, tutti fuori nel giardino della scuola, dove i piccoli hanno piantato un acero, “pianta tanto amata da Anna Mattioli”, e hanno regalato ai presenti alcune piantine di basilico. A conclusione del pomeriggio, infine un momento toccante: la consegna ai bambini – che il prossimo anno andranno in prima elementare – del diplomino di partecipazione al progetto.
“Oggi è stata una giornata bellissima – ha commentato il Presidente del Consiglio comunale di Parma, Michele Alinovi. EduBioBimbi è un progetto di grande rilevanza per mettere in pratica comportamenti e piccoli gesti da compiere fin da piccoli per contrastare il cambiamento climatico e per garantire un futuro alla Terra anche attraverso un uso consapevole delle risorse naturali. Valori e obiettivi che il Comune di Parma condivide appieno ed aver inserito recentemente il concetto di biodiversità nello Statuto Comunale ne è la conferma. Saremo sempre al fianco di percorsi di educazione ambientale importanti, come quelli messi in campo dalla Fondazione Anna Mattioli”.

Europee, Prospettive Future: “Democrazia in crisi. Giorgia e Elly, i nuovi santi da pregare…”

“Nello Stivale i risultati delle elezioni sono visti sempre come una sorta di divinazione, un destino inevitabile o una condanna per chi cerca di mettere in discussione il vincitore. O in questo caso, le due vincitrici: Elly e Giorgia, i nuovi santi da pregare… c’è poco da fare, in tal senso: in Italia l’interpretazione dei risultati elettorali si presta a un ricorrente equivoco epistemologico. I colti e gli incliti dell’accademia e della stampa, non meno che i cittadini comuni, tendono naturalmente a interpretare il voto come la divinazione di un responso o, ancora meno laicamente, a scorgervi la rivelazione del senso reale-razionale della storia e dell’ordine provvidenziale degli eventi. Insomma, oggi pare scontato interpretare il voto italiano alle elezioni europee come l’inveramento di un destino fatale, come una manifestazione emblematica della non riformabilità dei processi (ir)razionali del nostro sistema democratico: dunque come un’imputazione o una condanna per chiunque si ostini velleitariamente a metter in discussione il vero spirito della nazione. Un ragionamento socio-politico, un contesto culturale che non sta né in cielo, ne in terra. Sembra quasi, infatti, che chiunque vinca un’elezione in Italia, abbia il diritto di considerarsi e di essere riconosciuto come il Napoleone di Hegel: lo spirito del mondo seduto su un cavallo. Lo si fece pure con Grillo e Di Maio che volevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, o con il Salvini trionfante al Papeete. Figurarsi con due donne di potere, più educate, come Elly e Giorgia. In questo quadro, pertanto, pare diventa impossibile contestare la Schlein di avere fatto del Pd un partito di grado zero, che rinuncia a essere qualcosa ma, essendo tutto e il contrario di tutto, riesce a sommare tutti i voti senza perderne nessuno, anche se al costo di non essere più nulla. O contestare la Meloni per avere fatto del Governo una trincea di opposizione alla realtà delle cose e alla verità dei fatti, e di guidare un esecutivo che non è in grado di fare nulla. Ma – questa è la morale della favola italica – Meloni e Schlein hanno vinto e quindi avrebbero ragione. L’output della politica non è più il governo, ma le elezioni, che dovrebbero rappresentarne in teoria solo l’input istituzionale. Non contano le conseguenze pratiche delle cose che si fanno, ma gli effetti di quelle che si dicono. Peraltro senza accorgersi che è la stessa democrazia a perdere, come dimostra l’astensionismo dilagante, che in occasione delle europee ha superato il 50percento. Ma la politica fa finta di non vedere, figlia del servo encomio della grandezza di qualunque vincitore”.

Così, in una nota, il fondatore del sodalizio “Iniziativa 9 maggio”, Rocco Tiso, e il portavoce nazionale del comitato “Prospettive Future”, Attilio Arbia.

Europee, Tiso(Confeuro): “Con nuovo parlamento Ue agricoltura torni protagonista”


“Le elezioni europee dello scorso weekend hanno delineato il nuovo parlamento Ue, i cui nomi vanno via via ufficializzandosi e che nei prossimi cinque anni sarà chiamato a tracciare il processo legislativo dell’Unione Europea. Ai 705 nuovi eletti, di cui 76 italiani, Confeuro intende rivolgere i più autorevoli auguri di buon lavoro nell’auspicio istituzionale che si lavori con concretezza e sinergia al fine di riportare l’agricoltura ad essere protagonista principale dell’agenda politica di Bruxelles. E in attesa, dunque, di conoscere la guida della commissione Ue – sarà Von Der Leyen bis? -, la nostra confederazione auspica altresì che la nuova Europa e i suoi stati membri emanino norme e provvedimenti realmente tesi a tutelare le istanze dei piccoli e medi produttori agricoli, loro si i veri guardiani della terra e dell’ambiente. Maggior coraggio nella revisione Pac, norme strutturali, di ampio respiro e capaci di rispondere prontamente alla evoluzione degli eventi, ulteriore riduzione degli oneri per gli agricoltori, valorizzazione delle piccole e medie aziende agricole a livello di reddito e commercializzazione di prodotti, meno burocrazia e velocizzazione dei processi decisionali. Queste le sfide ormai improcrastinabili che attendono le istituzioni europee con l’obiettivo fondamentale di rilanciare un comparto, come quello dell’agricoltura, che potrà rappresentare certamente il motore produttivo, economico, sociale e ambientale del Vecchio Continente. Ai nuovi eletti, unitamente alla nuova commissione Ue, il dovere di provarci… e riuscirci. Confeuro lavora e continuerà a lavorare in questa direzione, a difesa dei diritti dei piccoli e medi produttori del settore agricolo”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.