IO SONO VULNERABILE, dunque vivo. Arte è amare la realtà!

Una pratica performativa transdisciplinare all’exCarcere Pontificio di Velletri per esplorare la realtà e la vulnerabilità umana

A cura di Sergio Mario Illuminato

Fino al 30 gennaio 2024
ExCarcere Pontificio di Velletri

Nel suggestivo contesto dell’ex Carcere Pontificio di Velletri, un gruppo di artisti e professionisti delle arti visive, del cinema, della fotografia, della danza e della musica, insieme a insegnanti, tecnici e studenti dell’Accademia di Belle Arti e dei licei romani si è unito per creare “IO SONO VULNERABILE, dunque vivo. Arte è amare la realtà!”, un progetto transdisciplinare, a cura di Sergio Mario Illuminato, che abbraccia diversi linguaggi artistici approfondendo il tema della vulnerabilità umana.  Il progettoè realizzato nell’ambito dell’Accademia di Belle Arti di Roma, con il patrocinio di Regione Lazio, di Città Metropolitana di Roma Capitale e del Comune di Velletri, produzione esecutiva di Movimento Vulnerarte APS, con la collaborazione di Compagnia Atacama e Festival Internazionale Danza Contemporanea Paesaggi del Corpo.

Credits foto: Rosa Maria Zito

IO SONO VULNERABILEha trasformato un luogo dimenticato da oltre trent’anni in un vibrante spazio dedicato all’arte e al dialogo, aprendo nuove possibilità di riflessione per le generazioni future. Al centro del progetto c’è la vulnerabilità umana, un tema sempre più attuale in un mondo che spesso sembra muoversi a una velocità frenetica. In un’epoca in cui l’individualismo e la competizione dominano, spesso dimentichiamo che, al di là delle facciate che mostriamo al mondo, siamo tutti vulnerabili in modi unici e profondi. Esplorare questa vulnerabilità può essere un viaggio difficile ma profondamente illuminante. Ed è così che nasce “IO SONO VULNERABILE”, un’azione artistica che sfida la corrente dominante, esaltando le proprie risorse estetiche ed etiche e mettendo in evidenza un sistema sociale che banalizza il corpo e la sua fragilità, relegandoli a una mera finzione consumistica, nostalgica e funzionale a una cultura di mercato. Il progetto di ricerca si concentra sul corpo e sulla vulnerabilità ricollocandoli attivamente nella dinamica “rovinante”per ampliare l’orizzonte di attenzione dello spettatore.

Ciò che rende questo progetto unico nel suo genere è la scelta di decontestualizzare l’arte dai luoghi consueti e “anonimi”, come le classiche sale bianche di una galleria. L’ex Carcere Pontificio di Velletri è stato appositamente selezionato per adottare una prospettiva diversa sull’arte, in cui l’attenzione è posta non solo sull’estetica, ma anche sull’etica e sulle implicazioni politiche. Questo spazio mette in discussione il fruitore, suscitando un impatto emotivo.
L’allestimento della mostra, infatti, non è concepito come protagonista separato, ma come parte integrante di tutta l’operazione. Le pareti di pietra logorate e le sbarre che testimoniano il passato carcerario diventano una parte essenziale della narrazione artistica, evidenziando un confronto tra il presente e il passato, tra il tempo e la trasformazione dei materiali. Gli spazi dell’ex carcere testimoniano un passato di confinamento e isolamento. Oggi questi stessi luoghi servono come tela per esplorare il tema universale e intimo della vulnerabilità umana. Ogni angolo di questo spazio crudo e suggestivo è permeato di una tensione palpabile in cui la fragilità è riconosciuta come parte integrante dell’esperienza umana. “Questo spazio rappresenta un potenziale campo esperienziale, un luogo meditativo nella sua essenziale nudità, in cui il fruitore è invitato a riflettere partendo dalle vibrazioni degli elementi preesistenti, dall’essenza stessa di questo spazio unico e irripetibile, creando così un nuovo e profondo legame empatico con il mondo” così afferma Sergio Mario Illuminato.

L’allestimento diventa quindi parte attiva della narrazione, evidenziando la connessione tra la vulnerabilità umana e la fragilità dei materiali esposti. In questo contesto tra le opere presenti, gli “Organismi Artistici Comunicanti (OAC)” di Sergio Mario Illuminato assumono un ruolo significativo. Queste opere installative sono rimaste esposte per mesi nell’ex Carcere, subendo gli effetti del tempo, dell’umidità e del degrado ambientale. Composte da pigmenti organici, le opere si consumano nel tempo fino a scomparire definitivamente, trasmettendo l’effimerità della materia e della vita stessa.

“iosonovulnerabile è la giusta occasione per riflettere, al di fuori degli spazi convenzionali e delle consuetudini, sull’essenza della natura umana, la sua vulnerabilità, il valore della condivisione e il ruolo delle comunità. L’originale narrazione visiva e l’espressione artistica curata da Sergio Mario Illuminato offre uno sguardo speciale ed emozionante sul potere trasformativo dell’arte in contesti storici, culturali e sociali unici. La Città Metropolitana di Roma Capitale ha riconosciuto il valore di questo progetto e gli ha concesso il proprio patrocinio” così afferma Pierluigi Sanna Vicesindaco Città Metropolitana di Roma Capitale.

Assistiamo a questa rinascita dell’exCarcere Pontificio di Velletri grazie all’arte. Sono la cultura e l’arte stessa che ci fanno comprendere, che ci aprono gli occhi su quello che è stato e su ciò che può diventare. Grazie a Sergio Mario Illuminato, la storia di questo edificio prende vita”, queste le parole di Chiara Ercoli, Vicesindaco e Assessora alla Cultura del Comune di Velletri.

Il progetto trae ispirazione dal libro di Sergio Mario Illuminato, “Corpus et Vulnus: omaggio ai maestri Tàpies, Kiefer, Parmiggiani” (Edizione IP, 2023), che ha fornito la base concettuale per la residenza artistica di sei mesi all’interno dell’ex Carcere Pontificio di Velletri. Gli artisti coinvolti hanno lavorato intensamente per trasformare il luogo in uno “spazio intellettuale“, esplorando la fragilità attraverso numerose opere espressive come il cortometraggio “Vulnerare e la pratica performativa “iosonovulnerabile”. “IO SONO VULNERABILEproseguirà fino al 30 gennaio 2024, rappresentando l’ultima documentazione utile prima della ristrutturazione architettonica e del cambiamento di destinazione della struttura, prevista nei mesi successivi.

Credits foto: Rosa Maria Zito

Illuminato spiega che la sua ricerca mira a creare un ambiente esperienziale potenziale, un luogo meditativo caratterizzato da una nudità cristallina. Questo ambiente permette di recuperare una dimensione rituale aperta all’altro, in cui artisti e partecipanti possono immergersi per ascoltare le vibrazioni degli elementi preesistenti, che dialogano con le opere circostanti. “Gli spazi espositivi diventano così luoghi in cui si sviluppa un processo di relazioni senza uguali che può rivelare un lessico condiviso” così racconta Sergio Mario Illuminato. “L’exCarcere, dunque, assume il significato di libertà, di opposizione alle convenzioni, alla superficialità e all’intrattenimento che degradano e sottomettono l’arte – prosegue IlluminatoQuesti luoghi sono capaci di ospitare ‘organismi artistici comunicanti’ che si collocano al confine tra l’estetico e il vissuto, avvolti nel silenzio e nella patina del degrado, diventando custodi del valore astratto del vuoto tra le cose. In tale silenzio e vuoto, è possibile ascoltare il rumore di fondo, scoprire, vedere e sentire lo spazio che si apre tra i nodi e le connessioni della nostra rete mentale abituale”.

Ad animare con le loro opere e la loro personale visione di arte l’exCarcere Pontificio di Velletri sono gli artisti: Sergio Mario Illuminato (pittura-scultura), Rosa Maria Zito (fotografia, scenografia), Federico Marchi con Roberto Biagiotti e Alessandro Pagoni (cinema), Patrizia Cavola e Ivan Truol con Camilla Perugini e Nicholas Baffoni (danza), Andrea Moscianese (musica), Davide Palmiotto (arte dei suoni). Gli artisti, ricostruendo una tensione narrativa in un contesto come l’exCarcere Pontificio di Velletri, hanno dato vita ad un percorso tra ambienti intimi e conturbanti: celle, scritte dei detenuti, faldoni del tribunale penale e installazioni originali di dispositivi di pittura-scultura, musica e cinema, creando un originale e coinvolgente dialogo tra la storia e l’arte, tra l’architettura e il pubblico. “IO SONO VULNERABILE” è un invito a guardare oltre le mura e le barriere, a esplorare la bellezza e la complessità della vulnerabilità umana. Attraverso l’arte, siamo chiamati a riconoscere la nostra connessione con gli altri e a celebrare la forza che può scaturire dalla nostra fragilità condivisa.

Credits foto: Rosa Maria Zito

Invece di passare frettolosamente da un frammento all’altro, da un quadro all’altro nelle gallerie e nei musei in cui l’arte contemporanea è stata confinata, qui e ora il visitatore munito all’ingresso di torce elettriche e circondato dalla musica e dal suono originali creati per la pratica performativa, decide in quale elemento immergersi nello spazio interstiziale che si apre tra cultura e natura, tra storia e il quotidiano. È la relazione che si instaura, più che la forma in sé, a definire l’estetica e l’etica che sperimentiamo a Velletri, trasformandosi in un luogo portatore di senso, in cui l’arte ha sempre risieduto” così racconta Sergio Mario Illuminato.

IO SONO VULNERABILE, dunque vivo. Arte è amare la realtà!” diventa così un’opportunità di trasformazione e rinascita, utilizzando l’arte come catalizzatore nel riportare alla vita luoghi che sono stati sepolti nell’oblio per decenni. Un’esperienza che va oltre il tradizionale concetto di mostra d’arte, offrendo una riflessione profonda vulnerabilità, tutto incastonato nelle mura storiche di questo luogo straordinario.

Il sistema di visite è sperimentale e contingentato per ragioni di tutela, scrivere per maggiori informazioni a: iosonovulnerabile@gmail.com

FLAVIO RIZZELLO da ragazzo prodigio a cantautore con SAY MY NAME

FLAVIO RIZZELLO il ragazzo prodigio “SAY MY NAME è il brano che ho scritto per voi e per l’autostima” e l’8 dicembre sarà su tutti i digital stores.

FLAVIO RIZZELLO il ragazzo prodigio che ha incantato al The Voice Kids Germania ed ha vinto “Die Grössten Schweizer Talente” (la versione svizzera del nostro “Italian’s Got Talent”) adesso scrive anche i suoi brani e ritorna dal suo pubblico con il brano SAY MY NAME ed una tematica molto importante.

Link pre-save al brano:  https://FlavioRizzello.lnk.to/Saymyname

Flavio Rizzello adesso è cresciuto ed ha qualcosa da raccontare anche musicalmente, non più solo come interprete, e  Say My Name è un emozionante brano pop internazionale, con un testo intenso in cui l’artista ha voluto mettere a nudo le sue sensazioni. E’ un grido a coloro che vogliono farti sentire sbagliato, che quando parlano di te ne parlano male, ma si conclude con un messaggio di autodeterminazione ed autostima, distaccandosi dalle maldicenze degli altri.

Produzione ed edizione tutta italiana per il ragazzo prodigio, nato in Svizzera da genitori italiani, che si è avvalso del producer MiCam, già Grammy Awards negli anni passati, e della nuovissima etichetta LaLa Label che si sta facendo spazio nella musica a tematiche sociali. Il mix e mastering sono stati affidati alle sapienti mani di Gianluca Veronal, mentre i contenuti visual sono stati creati da Dario Severi presso la Banca dello Spettacolo di Milano e l’art design di Valentina Saccà.

“Ci possono essere periodi nella vita in cui non ti senti visto o sentito. Può accadere in qualsiasi momento della vostra vita: potrebbe essere a casa, al lavoro, a scuola, ovunque. Non ho mai saputo davvero come esprimere questi sentimenti. Tutto ad un tratto ho deciso di prendere una penna e iniziare a scrivere i miei sentimenti: così è nato Say My Name. Il brano descrive perfettamente quello che ho pensato e le sensazioni che ho sentito in quei momenti. Volevo che la canzone finisse con una nota positiva ed è per questo che il testo della parte finale esprime un senso di accettazione di se stessi, di autodeterminazione e di voglia di gridarlo al mondo. Sono molto contento di come abbiamo creato la canzone e del risultato ottenuto  e sono entusiasta di condividerla con chiunque voglia ascoltarla e sentire le mie stesse emozioni.” (Flavio Rizzello)

Il brano uscirà su tutte le piattaforme digitali l’8 dicembre 2023 a mezzanotte e segnerà il “secondo tempo” del percorso di Flavio Rizzello che si anticipa essere molto moderno ed internazionale.

Biografia Flavio Rizzello

Cantante e cantautore svizzero  d’origine italiana di 19 anni in uscita con il suo nuovo brano in cui ha partecipato anche in veste di autore.

Mostra il suo talento già da bambino.

Nel 2015 ha vinto il “Die Grössten Schweizer Talente” ed è arrivato in finale nel 2018 al The Voice Kids Germany nel team di Max Giesinger con il quale si è poi esibito in alcune occasioni.

Ha duettato con artisti di fama mondiale quali Helene Fischer, con il brano Jar of Hearts, all’ Helene Fischer Show 2015 e nel 2016 con Conchita Wurst, durante le selezioni per l’Eurovision Song Contest, con il brano Rise Like A Phoenix

Nel 2017 ha cantato durante il Weltklasse Zürich, la più importante manifestazione d’atletica in Svizzera, davanti a 25.000 spettatori in stadio.

Nel 2023 Flavio Rizzello ha deciso di dedicarsi anche alla scrittura dei suoi brani e di ripartire nella sua nuova veste di cantautore con un team di produzione italiano. Nasce Say My Name, primo brano di un nuovo percorso discografico

Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/artist/1e7Cs1lhYz0LSSwGw9pMg0

Apple Music:  https://music.apple.com/it/artist/flavio-rizzello/1040509555   

Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCPMY-16oglbt61_7vheqeRg

Vevo:  https://www.youtube.com/@FlavioRizzelloVEVO

Instagram: https://www.instagram.com/flaviorizzello/  

Tiktok: https://www.tiktok.com/@flaviorizzello

Say My Name fuori il: 8 dicembre 2023

Scritto da: Flavio Rizzello, Michele Cammarota, Nicola Tarantino

Producer: MiCam

Mix e Mastering: Gianluca Veronal

Ph e visual: Dario Severi

Location: Banca dello Spettacolo

Art designer cover: Valentina Saccà – Grafic Designer

Etichetta: LaLa Label

Distribuzione digitale: Artist First

Info e promo: Italian Music News

Caso Orlandi: “Crimini e Criminologia” svela il contenuto della lettera anonima indirizzata al giornalista Camillacci e alla famiglia di Emanuela

Domenica 3 dicembre, su Cusano Italia TV, una puntata esclusiva di “Crimini e Criminologia” in onda dalle 21.30 alle 23.30 sul canale 264 del digitale terrestre (da lunedi 4 dicembre Cusano Italia TV trasmetterà sul canale 122 del dt). Nel corso della trasmissione, infatti, verrà svelato il contenuto della lettera anonima indirizzata al giornalista Fabio Camillacci e alla famiglia Orlandi, in merito alla scomparsa di Emanuela.
Nel testo c’è un vero e proprio enigma, un rebus da risolvere. Una lettera fatta recapitare nei primi giorni di novembre a Radio Cusano Campus, alla cortese attenzione di Fabio Camillacci del Cusano Media Group e di Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela. Come detto, il contenuto verrà svelato soltanto domenica 3 dicembre durante “Crimini e Criminologia”, così come deciso di comune accordo con la famiglia Orlandi che ha ricevuto la stessa identica lettera. E domenica, nella trasmissione curata e condotta da Fabio Camillacci e Gabriele Raho, sarà presente in studio, in grande esclusiva, proprio Pietro Orlandi. Mentre, con la grafologa e giornalista Candida Livatino, analizzando in diretta la calligrafia dell’autore della lettera anonima, si cercherà di capire che tipo di persona può averla spedita. Da non perdere, la scheda-copertina di Aurora Vena sui recenti sviluppi del caso Orlandi visto che in questo 2023 è stata aperta per la prima volta un’inchiesta in Vaticano, è stata avviata una nuova indagine presso la Procura di Roma ed è stata istituita un’apposita Commissione parlamentare d’inchiesta.
Altri ospiti: il giornalista e scrittore Mauro Valentini e l’artista Francesca De Bartolo in arte “Mistral” che ha realizzato una splendida opera dedicata alla scomparsa di Emanuela Orlandi e dal titolo “Enigma”.
Mentre per la rubrica “Lente d’ingrandimento”, consueto appuntamento con l’Osservatorio Criminologico di “Crimini e Criminologia”, ospiti: la psicoterapeuta, criminologa e giornalista Barbara Fabbroni, e il criminologo e giornalista Michel Maritato. In chiusura di trasmissione tornerà anche l’appuntamento con una rubrica molto seguita dai telespettatori di Cusano Italia TV: “Crimini nei cieli”. La nuova stagione è dedicata alle “Grandi tragedie dell’aria”. Con l’esperto sicurezza volo Antonio Bordoni, riflettori puntati sulla strage di Ustica: “La bomba sul DC-9 dell’Itavia: quale pista seguire?”.
Per inviare messaggi durante le due ore di diretta: scrivete sms e whatsapp al 334/92.29.505.
Per le mail: crimini.cusanotv@gmail.com

A SINGLE MOMENT: L’Effimero Eterno della fotografia

Mostra fotografica di Anna Caterina Masotti

A cura di Alessia Locatelli

In occasione di ARTE FIERA 2024

Opening: 30 Gennaio 2024 ore 18.00

Fino al 4 Febbraio 2024

Cripta di San Zama

Via dell’Abbadia, 3, Bologna

In occasione di ARTE FIERA 2024Anna Caterina Masottipresenta per la prima volta le sue fotografie nella mostra “A Single Moment”. L’esposizione, a cura di Alessia Locatelli, è allestita presso la Cripta di San Zama nel pieno centro storico di Bologna, dal 30 gennaio al 4 febbraio 2024, in collaborazione con Laura Frasca, Art Manager di Green Whale Space, e l’Associazione Succede Solo a Bologna. 

In un percorso installativo, immersivo e multimediale saranno esposte circa trenta fotografie inedite in bianco e nero di differenti formati e dei video dove il tema ricorrente è l’istante, concetto da cui parte l’intera indagine fotografica di Anna Caterina Masotti. La fotografa bolognese immortala il qui e ora nel quotidiano, nei paesaggi naturalistici, negli elementi architettonici. L’ispirazione per questo progetto nasce infatti dalla profonda riflessione sul presente, un momento di pura esistenza. La fotografia diventa lo strumento in grado di catturare l’effimero e renderlo eterno. Anna Caterina Masotti incanta gli spettatori con fotografie che esaltano la natura in tutte le sue forme, con le tecniche della macrofotografia e della LandscapePhotographyLa luce gioca un ruolo centrale, filtrando negli interni e creando pattern e contrasti, riflettendosi nell’acqua e delineando delicati ornamenti floreali sui muri da lei immortalati. Un percorso sia materico che visivo, dal buio verso la luce.

Come scrive la curatrice Alessia Locatelli: “Alla morte del suo grande amico Robert MapplethorpeNan Golding decide di progettare una delle mostre più interessanti nella storia della fotografia, dedicata al grande fotografo appena scomparso. Questa esposizione prenderà il titolo di “The Perfect Moment: il Momento Perfetto. L’istante diviene il concetto da cui parte l’indagine fotografica di Anna Caterina Masotti. Le sue fotografie generano una osmosi tra esseri e natura in un dialogo cui il sentimento si riflette nell’ambiente e, viceversa, l’energia del paesaggio pervade tutto lo scatto. Lo stesso connubio tra estetica e poetica delle fotografie si rigenera nell’allestimento che ricrea ambienti intimi, uterini, dentro cui danzano la vita della quotidianità i suoi affetti, i suoi spazi ed i paesaggi a lei cari. Stampe di grande formato si alternano ad altre in dimensione minore, intime nell’approccio visivo oltre che nel soggetto rappresentato”. 

Questo legame tra estetica e poetica delle fotografie di Anna Caterina Masotti si ritrova nell’allestimento interno dell’ex monastero, dove infatti il visitatore, percorrendo un corridoio, potrà da subito ammirare alcune fotografie stampate su stoffa chiffon e ricamate a mano, le quali guidano progressivamente verso l’interno della preziosa cripta risalente all’XI secolo. Un monumento di grande rilievo sia dal punto di vista artistico che storico, poiché sorge sui resti di quella che – secondo la tradizione – fu la casa di Vitale e Agricola, i due santi protomartiri di Bologna. Ad arricchire l’allestimento saranno inoltre fotografie stampate su carta naturale con piccoli accenni di ricamo a mano che le rendono pezzi unici. La scelta di presentare le opere con differenti modalità (chiffon, fineart, videomapping) sottolinea la versatilità della visione artistica della fotografa e la sua capacità di dialogare con il contesto circostante in modo dinamico. In questo connubio tra passato e presentetra tradizione e innovazione, emerge la bellezza intrinseca delle opere di Anna Caterina Masotti, che si integrano con maestria nel contesto suggestivo della Cripta, rendendo l’esperienza della visita un viaggio affascinante, intimo ed emozionale attraverso la poetica della fotografia.

I preziosi momenti che la vita ci regala sono fissati dal gesto dello scatto fotografico affinché non svaniscano nella nebbia dei ricordi. Il ‘momento’ è perciò la forma spazio-temporale della poesia che si sottrae alla prosa del divenire. Comunica energia positiva, viva, autentica. È una forma spazio- temporale sospesa e concentrata, una realtà da sentire, una forma di guarigione sensazionale, anche se fondata su piccole cose.  Allo stesso modo, è un monito, una protezione rispetto al mondo frenetico e iperconnesso dove si corre per raggiungere obiettivi non obiettivi, là dove invece l’obiettivo fotografico è un focus sulle emozioni essenziali, quelle che contano.  Così, il singolo momento diventa universale” così scrive l’artista Anna Caterina Masotti.


Questa mostra offre un’opportunità unica di prendersi il proprio tempo e di contemplare la bellezza dell’istante, catturato per l’eternità attraverso l’obiettivo fotografico. “A Single Moment” di Anna Caterina Masotti è un invito a vivere con consapevolezza, a trovare la bellezza nell’attimo presente e a celebrare la magia dell’esistere. Non si tratta di perfezione, ma di autenticità e di genuinità. La luce che emana dalle opere dell’artista non abbaglia, ma illumina e crea metafore, regalando al visitatore un’esperienza intima ed emozionale.

Anna Caterina Masotti: biografia

Anna Caterina Masotti nasce negli anni ‘70 a Bologna, dove attualmente vive. Dall’età di 10 anni inizia ad appassionarsi di fotografia: passione trasmessa dalla madre Olga, stilista innovativa che amava fotografare, nel tempo libero, fiori e paesaggi. Nel 2004 ritira assieme al padre Alberto il premio La Kore, Oscar della Moda. Nel 2010, le viene diagnosticato un problema agli occhi per il quale ha dovuto subire diversi interventi chirurgici. Da quel giorno i suoi sensi si modificano e la sua vita ha un inaspettato cambio di percorso. È da questo momento che fotografare diventa una priorità, attraverso una nuova visione che la porta ad esplorare modalità alternative di percezione della luce.

INFORMAZIONI UTILI

TITOLO: A Single Moment

DI: Anna Caterina Masotti

A CURA DI: Alessia Locatelli

DOVE: Cripta di San Zama, Via dell’Abbadia 3, Bologna

PREVIEW PER LA STAMPA: 30 gennaio 2024 ore 17.00 

OPENING: 30 gennaio 2024 ore 18.00

DATE: Dal 31 gennaio al 4 febbraio 2024

ORARIO CRIPTA: Da mercoledì 31 gennaio a domenica 4 febbraio dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Sabato 3 febbraio dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 22.30

In occasione di ARTE FIERA 2024

IN COLLABORAZIONE CON: Laura Frasca Art Manager di Green Whale Space e l’Associazione Succede Solo a Bologna

INGRESSO GRATUITO

Oggi pomeriggio il convegno sulla Violenza di Genere “Violenza di genere: rispetto, libertà, autonomia.”

Nel corso del convegno, che si terrà a Roma alle ore 15, nel giardino di Villa Lubin verrà inaugurata la panchina rossa dedicata alle donne vittime di violenza, alla presenza del presidente del CNEL Renato Brunetta. L’incontro, incentrato sulla violenza nei confronti delle donne – situazione che sta dilagando sempre di più nel nostro Paese – vedrà come ospiti anche l’onorevole Martina Semenzato, presidente della commissione di inchiesta sul Femminicidio e Valerio de Gioia, consigliere della corte di appello di Roma. Alla luce dei recenti episodi di violenza inaudita, i relatori vogliono cogliere l’occasione di oggi pomeriggio per ribadire all’unisono un importante concetto: “La violenza economica è la forma piu subdola di violenza contro le donne perché, oltre a ledere la dignità di chi la subisce, ostacola la denuncia delle violenze domestiche.
Solo l’indipendenza economica consente di porre le basi per combattere il drammatico fenomeno della violenza contro le donne.”

Episodio di femminicidio ad Andria: uccisa 42enne in casa

Non si arresta l’ondata di violenza nei confronti delle donne che pervade l’Italia intera.
Un’altra vittima ieri sera ad Andria, in Puglia, è stata accoltellata dal marito che ha, successivamente chiamato i Carabinieri ammettendo di averla uccisa. Ad assistere alla violenza vi erano anche i figli, di 6 e di 11 anni, per i quali la Asl ha disposto la consulenza di una psicologa per dare conforto e sostegno ai due bambini rimasti orfani della loro mamma.
Dopo la morte di Giulia Cecchettin, persiste ancora l’enorme piaga sociale e culturale del femminicidio, l’ultimo episodio ha visto Luigi Leonetti uccidere Vincenza Angrisano di 42 anni, che ha riportato sul corpo numerose ferite da taglio al torace e all’addome, portandola alla morte.
La sindaca di Andria ha espresso subito la sua vicinanza e ha ribadito la gravità di una tale piaga sociale che continua a mietere morti ogni giorno: “Il Consiglio Comunale che solo pochi giorni addietro ha letto e scandito i nomi delle allora 103 donne uccise per mano di uomini dal primo gennaio 2023, ha dovuto oggi brutalmente apprendere che la nuova, ennesima vittima di femminicidio in Italia è di Andria.
Sì, nella nostra Comunità si è consumato il terribile delitto: la quarantunenne travolta dalla furia omicida del marito è una nostra concittadina, ha calpestato le nostre strade, frequentato i nostri luoghi, ha dialogato con noi. I suoi figli sono i nostri bambini, seduti tra i banchi delle nostre scuole cittadine. Un femminicidio ad Andria… Anche ad Andria. Una balorda e folle violenza, una inaudita e irreversibile sopraffazione in nome di niente. Non certo dell’amore, del rispetto, no. Non c’è giustificazione alcuna, non ci potrebbe mai essere: solo forte condanna per questo abominevole orrore. Non cerchiamola, non cercatela. Solo condanna.
A nome mio personale e di tutta la Città di Andria, sconvolta e incredula, ferita e attonita, esprimo profondo, immane dolore, stringendo al petto, al mio petto di mamma, quelle fragili, impotenti creature, da quest’oggi orfane della loro mamma” ha affermato la sindaca Giovanna Bruno.
Stasera alle ore 21 in Piazza Catuma si scenderà in piazza a nome di Giulia, Vincenza e tutte le vittime del femminicidio.
Alla luce delle ultime vicende, perdura la condanna del presidente di Assotutela, Michel Emi Maritato, contro la violenza di genere che sta dilagando sempre di più in un Paese che sembra aver perso ogni briciolo di umanità e di civiltà, dando spazio, invece, a un sistema patriarcale che ci condanna ad un’arretratezza infinita.
A Roma oggi alle ore 15.00 si terrà l’evento “Violenza di genere: rispetto, libertà, autonomia. Il ruolo delle parti sociali” per dire no alla violenza di genere e discuterne in un’approfondita riflessione con Renato Brunetta, presidente del CNEL, Martina Semenzato, presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul femminicidio, Rossana Dettori, consigliera del CNEL, Linda Laura Sabbadini, direttrice ISTAT del Dipartimento per lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e diffusione dell’informazione statistica e Valerio De Gioia, consigliere della Corte di Appello di Roma.