Esplosione in fabbrica: sono 3 i morti

Per la sicurezza non facciamo mai abbastanza”, questo il monito di pochi giorni fa, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che a distanza di poche ore, sembrerebbero una necessità impellente da non dover restare inascoltate. La notizia dello scoppio a Chieti, nello stabilimento della “Esplodenti sabino spa di Casalbordino”, che produce polvere da sparo, in cui tre persone sono morte, ne è l’ultimo tragico esempio. I tre operai: Gianluca De Santis di 40 anni, Ferdinando di Nella di 50 e Giulio Romano di 56 anni, sono le vittime della deflagrazione avvenuta ieri. Nel dicembre 2020, a pochi giorni dal Natale, un’altra esplosione sempre nella medesima struttura, aveva visto morire altri tre operai (Paolo Pepe di 45 anni, Nicola Colameo di 46 e Carlo Spinelli di 56 anni).  Inibito l’accesso alla fabbrica, dalle forze dell’ordine e dagli artificieri immediatamente accorsi sul luogo dell’esplosione. Tre anni fa, a finire sotto inchiesta furono il legale rappresentante e due dirigenti della società e la fabbrica fu messa sotto sequestro. La reazione del Primo Cittadino di Casalbordino, Filippo Marinucci, tra dolore e sgomento, si è unito al Presidente della Regione Marco Marsilio, al fine di esprimere vicinanza e cordoglio alle famiglie delle vittime. Ora, si attendono le risposte, gli accertamenti da parte della magistratura. Per l’incidente del 21 dicembre 2020, l’udienza preliminare per le vittime era stata fissata per domani. Intanto, altri 70 lavoratori della fabbrica e le loro famiglie, resteranno senza lavoro e senza stipendio, esattamente come tre anni fa perché davanti agli interessi economici, gli interessi dei lavoratori, vengono messi sempre in secondo piano, anche davanti alle tragedie.

Nicola Gratteri: eletto Procuratore Capo di Napoli

Tra possibile di discontinuità, da parte delle sezioni conservatrici e le toghe progressiste, la necessità di continuità ha avuto la meglio, così il Plenum si è espresso con 19 voti a favore su 33, a favore del magistrato Nicola Gratteri, contro gli 8 per Rosa Volpe. Dalla parte del “vincitore” i componenti del Consiglio superiore di area di centrodestra e del M5s, mentre i togati laici e quelli di centrosinistra, hanno direzionato altrove, i propri voti. Risultati per alcuni scontati -nel corso della riunione della Quinta commissione sugli incarichi direttivi, aveva ottenuto la maggioranza dei voti-, ma da non sottovalutare, soprattutto per una riforma radicale, che Nicola Gratteri aveva ipotizzato. Le riflessioni rilasciate d’nell’audizione al Csm, nelle settimane passate – “Se io consento e tollero che su 90 magistrati, 20 non lavorino, allora la procura non funziona”-non erano rimaste inascoltate e l’intervento di Tullio Morello, aveva puntualizzato la situazione, affermando “A Napoli non ci sono magistrati lavativi e depressi, non c’è una polizia giudiziaria da derattizzare”. Per Gratteri, soprannominato il “papa straniero”, si aprono quindi le porte dell’ufficio della procura di Napoli, non senza polemiche. Una Procura dalla realtà complessa, essendo la più grande del nostro paese, con ben 102 sostituti e 9 aggiunti, nonché per la vasta complessità del territorio. Gratteri con la propria carriera, ricordiamo che dal 1989 sotto scorta per la propria lotta alla ‘ndrangheta, ha affermato “non esistono indagini di seria A o B, ma esistono i reati”. Per il momento, gli attacchi, che da un anno a questa parte soprattutto, Gratteri ha dovuto subire -addirittura da chi richiedeva l’intervento anche del Presidente della Repubblica, in seguito a talune affermazioni del magistrato, su alcune interrogazioni parlamentari, in merito alla vicenda giudiziaria dell’ex senatore di Forza Italia e imputato per mafia, Giancarlo Pittelli-, sembrano placati, tra malcontento e cambiamenti.

Europei volley 2023: Italia-Francia, la semifinale

Oggi, 14 settembre alle ore 21.15, al palasport di Roma, si terrà la semifinale degli europei di volley maschile 2023 che vedrà lo svolgimento della competizione tra Italia e la Francia. La squadra italiana è arrivata ieri nella capitale, direttamente da Bari, dove martedì sera aveva affrontato e sconfitto l’Olanda nei quarti di finale. Nella conferenza stampa, tenutasi ieri, l’allenatore Fernando di Giorgi, insieme al capitano Simone Giannelli hanno affermato di essere pronti ad affrontare la Francia, pur con la consapevolezza di affrontare una “squadra decisamente tecnica che, praticamente, non possiede precisi e particolari punti deboli, per cui bisogna approfittare di eventuali distrazioni o momenti di stanchezza, per approfittarne, cercando sempre di mantenere alte prestazioni di concentrazione e un buon livello di gioco. La Francia riesce a coprire i propri difetti con un attacco sempre equilibrato; dovremmo essere pronti ad affrontare momenti lunghi, con un gioco paziente, ma continuo”. L’allenatore ha sottolineato il fatto che la squadra italiana, con grande professionalità ed umiltà, abbia affrontato in questi europei, con una tecnica di adattamento alle varie necessità e peculiarità delle squadre avversarie, dimostrando di avere entusiasmo, passione e fiducia reciproca e grande spirito di dedizione. Sempre oggi, a Roma, ma alle ore 18, si terrà l’altra semifinale tra Polonia e Slovenia.   

Un farmaco miracoloso, contro il tumore al seno

Giuseppe Curigliano, professore ordinario di Oncologia medica in Statale e Direttore divisione e Sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative, all’Istituto europeo di oncologia di Milano è entusiasta di un nuovo farmaco che produrrebbe dei risultati innovativi e senza precedenti, per la lotta del tumore al seno. Nei prossimi mesi, verranno diffusi i primi dati e sicuramente, ne verrà chiesto l’utilizzo anche nelle fasi “precoci” della malattia. Curigliano, durante una conferenza stampa a Milano, riguardo all’utilizzo ed hai risultati prodotti dal farmaco ha affermato: “Sono risultati senza precedenti nel tumore metastico del seno Her2 o Her2 mutato positivo. Il trattamento che attualmente viene utilizzato per trattare la malattia, funziona 18 mesi circa, mentre il trastuzumab-deruxtecan, in seconda linea dura 28 mesi, più dello standard impiegato in prima linea. In seconda linea, tra risposte parziali e complete, fornisce una risposta vicina al 90%. Insieme alla migliore efficacia, anche la vita delle pazienti, oltre alla migliore efficacia e alla tossicità gestibile, supportano un grande beneficio gestibile”.  Da pochi giorni è arrivata anche la notizia del rimborso per l’utilizzo dell’anticorpo monoclonale in pazienti con carcinoma mammario Her2-positivo non resecabile o metastico.

Un Cavaliere che lascia un’Italia spaesata

In libreria il 29 settembre “Cavaliere e Gentiluomo”, ultimo lavoro di Michel Maritato

Un Berlusconi inedito, colto nei momenti più intimi della sua vita o all’inizio della sua carriera, per scovare quegli aspetti della personalità, diversi dalla corrente narrazione riferita all’uomo pubblico.
È questo il tentativo che il giornalista e saggista Michel Maritato compie, con il suo nuovo libro “Cavaliere e Gentiluomo” in uscita il 29 settembre, data in cui l’ex presidente del Consiglio avrebbe compiuto 87 anni se fosse ancora in vita. Un pamphlet che, lungi dal voler assumere un carattere agiografico, ripercorre in sintesi, con un tono tra l’ironico e il malinconico, le tappe fondamentali della vita del giovane volitivo, dell’imprenditore generoso, dell’uomo pubblico amato e avversato, fino alla toccante omelia con cui l’arcivescovo di Milano Mario Delpini ne ha celebrato le esequie. Dopo aver indagato i misteri più foschi del Paese, con pubblicazioni su Pier Paolo Pasolini, Aldo Moro ed Enrico Mattei, Maritato ricorda il Cavaliere nella data del suo compleanno, con una pubblicazione che sarà reperibile in tutti gli store digitali e nelle librerie, anche tradotta in inglese. “Vogliamo ricordare Berlusconi essenzialmente come uomo, con i suoi trionfi e le sue sconfitte, i suoi successi e le sue debolezze, i suoi tic e le sue geniali trovate – dichiara l’autore – andando a ripescare piccoli episodi, molto personali, che lo consegnano all’eternità tanto quanto le sue abilità in tutti i campi in cui si è misurato”.

Piero Vigorelli ci parla dei Miracoli di Natuzza Evolo

Nasce come Fortunata Evolo, il 23 agosto del 1924 ed è una mistica italiana. Abbiamo intervistato il giornalista Piero Vigorelli che, dalla trasmissione “Miracoli”, non ha mai smesso di parlare di Natuzza Evolo.
Chi era Natuzza Evolo?
“A chi glielo chiedeva, lei rispondeva definendosi “una poveraccia, un verme di terra”. Espressione forte, di una grande donna che aveva origini umili,
che non ha mai frequentato la scuola perché subito era andata a lavorare per il tirare a campare della sua famiglia, con il padre imbarcato per l’Argentina e la madre costretta a concedersi per sfamare i figli.
E poi quel mistero, che viveva nel suo corpo, con quei doni e carismi straordinari, misteriosi e unici, dei quali era ignara spettatrice e docile strumento. Insieme a Padre Pio e per alcuni versi anche più del santo di Pietrelcina, Natuzza è stata una mistica con doni eccezionali e sofferenza d’ogni tipo, che lei viveva con gioia e ingenuità. “Il Signore mi ha toccato e mi ha lasciato questo buco”, diceva ricordando
quando, per la prima volta a 14 anni, ebbe le stimmate sulle mani. “E io l’accolsi con gioia”. Come Padre Pio, ha sofferto le pene dell’incomprensione, della malignità e della malvagità, con ricoveri coatti in strutture psichiatriche, con esami medici poco rispettosi, con le mille maldicenze che fiorivano contro di lei. Padre Agostino Gemelli ne sa qualcosa, essendo stato il persecutore di San Pio e di Natuzza, da lui classificati come casi di pazzia isterica. Con la sua rinomata arguzia, Giulio Andreotti si è sempre chiesto se Padre Pio e Padre Gemelli si siano incontrati in Paradiso. Domanda che vale anche per Natuzza. Per carità, di falsi profeti e di fenomeni da baraccone è pieno il mondo. La prudenza deve quindi regnare sovrana, per non eccitare menti e cuori e magari finire con l’essere ciechi strumenti di un occhiuto disegno di speculazione economica e morale. La Chiesa cattolica è prudentissima. Si pensi che ha riconosciuto come autentiche solo 13 apparizioni della Madonna, mentre ci sono libri che raccontano di alcune migliaia.
Ma se Natuzza Evolo, che ha avuto anche una vita assolutamente “normale” come moglie e madre, e quindi non era una persona consacrata, sta per diventare Beata, vuol dire che anche per la Chiesa è stata una una personalità mistica di assoluta trasparenza e autenticità”.
Qual è il mistero trascendente di Natuzza Evolo?
“Le personalità mistiche autentiche hanno alcuni doni o carismi che le persone comuni non hanno. Fra i molti possibili, ne hanno uno, o due, anche tre. Natuzza li aveva tutti e questo fa di lei una persona straordinaria.
Come molti mistici, direi quasi tutti, ha avuto frequenti apparizioni e colloqui con Gesù e con la Madre di Dio.
Ha avuto un continuo colloquio con il suo Angelo Custode, che la guidava e la consigliava, permettendo a lei analfabeta di parlare con proprietà, anche in lingue straniere, con i suoi interlocutori. E questo è un caso raro di “possessione” angelica che solo pochi mistici hanno vissuto. Aveva le stimmate. Come Padre Pio e come tanti altri mistici. Le “cinque piaghe di Cristo” scompaiono con la morte, come è accaduto a tutti. Non a Natuzza, alla quale si sono riformate le piaghe dei chiodi sui piedi dopo aver raggiunto la casa del Padre (Natuzza è deceduta il 1° novembre del 2009, le stimmate si formavano solo nella settimana santa).
Aveva il dono della Bilocazione, come alcuni mistici. I suoi figli, quando la vedevano con uno sguardo assente, in trance estatica, dicevano “Mamma sta in viaggio”. E ci sono migliaia di testimonianze di questi “viaggi”.
Ma faceva altri “viaggi”, come pochi altri mistici, che l’hanno portata a descrivere l’aldilà con particolari coincidenti con racconti di altri mistici vissuti in secoli precedenti, ed anche con “visite” di persone defunte su richiesta di suoi interlocutori. All’ex ministro Antonio Catricalà, per dirne una, Natuzza raccontò di un suo incontro con l’anima di Benedetto Croce, citando frasi di un suo saggio critico. Aveva il dono dell’illuminazione diagnostica, ossia di saper suggerire a una persona che si recava da lei se era afflitta di qualche malanno., se la diagnosi era stata esatta, se la cura era quella giusta. Aveva il dono della guarigione, come molti mistici, e il carisma della profezia. Aveva il dono dell’emografia, con la straordinaria comparsa su teli o magliette a contatto con il suo corpo, di disegni sacri (croci, rosari) o di frasi compiute in diverse lingue, impresse con il suo sangue (autenticato scientificamente). A mia conoscenza, nessuna personalità mistica ha avuto tutti questi doni e questo è il mistero trascendente di Natuzza Evolo”.
Perché è rimasta nel cuore di milioni di persone?
“Perché ha saputo parlare ai cuori di milioni di persone. Nella sua modestissima abitazione a Paravati, ogni giorno riceveva alcune decine di persone e per ognuno aveva una parola di conforto, un consiglio, avendo una straordinaria capacità di comprendere l’animo umano. Scrutava le coscienze. Talvolta bastava anche il silenzio, uno sguardo, un sorriso, una carezza. Chi si recava da lei, usciva poi dalla sua casa con una assoluta serenità di spirito che non sempre si ha frequentando la Chiesa o ragionando un sacerdote. Tutti la chiamavano mamma o santa, ben sapendo che svolgeva quel ruolo con il timor Dei, con l’ubbidienza alla Chiesa, con il nascondimento delle sue piaghe (nonostante decine di filmati che le documentavano) e senza bussare denaro come i falsi profeti fanno. Tutti hanno potuto constatare che Natuzza testimoniava il Vangelo non con la parola, ma vivendolo”.