Giulia Tamontano: si rafforza la premeditazione

Nel computer dell’ex compagno di Giulia Tramontano, Alessandro Impignatiello, nella cronologia delle ricerche che sarebbero state effettuate, si sarebbero trovate domande su “come avvelenare un feto”, già nel mese di dicembre 2022 e da qui, secondo gli inquirenti, scatterebbe il reato ulteriore di premeditazione verso la compagna e il bambino che la coppia aspettava. Inoltre, non l’autopsia, ma l’esame tossicologico che ha avuto luogo sulla ragazza, Giulia Tramonti, avrebbe rilevato la presenza di sostanze tossiche compatibili con delle bustine ritrovate nascoste nella cucina della casa, in cui la ragazza, viveva con Impignatiello. L’assassino durante gli interrogatori, avrebbe sempre respinto l’accusa di premeditazione, ma quella gravidanza e la compagna, erano un ostacolo alla nuova relazione che, l’omicida, aveva iniziato da qualche tempo. Il lavoro degli inquirenti prosegue soprattutto nel cercare di comprendere se, dai messaggi inviati da Giulia, si possa trovare un riscontro di malesseri fisici che, la stessa Tramontano imputava alla gravidanza, incrociando questi eventi, con il periodo in cui, l’assassino avrebbe effettuato le ricerche su come “uccidere una donna incinta con il veleno”, che oltre alle accuse già in essere, porterebbero alla nuova accusa di procurato aborto.

Macron, l’Unione Europea e la guerra in Ucraina

Per adesso, la Francia “esclude la possibilità di entrare attraverso una partecipazione diretta, nella guerra tra Ucraina e Russia”, queste le parole pronunciate da Macron nella conferenza stampa annuale degli ambasciatori. Il presidente Macron ha continuato il suo discorso, affermando che Parigi “sta evitando qualsiasi escalation del conflitto ucraino”. Parole di fuoco che toccano con disappunto, anche l’Unione Europea che, come tutti sappiamo, sta fornendo la massima assistenza (per alcuni anche in manera eccessiva), sotto ogni ambito; da quello umanitario, alla fornitura di armi. Necessaria e rapida, invece, a detta di Emmanuel Macron, è l’integrazione, all’interno della Comunità per i Paesi dei Balcani occidentali   Ucraina, Moldova. Necessaria, continua il presidente, anche una riforma all’interno dell’Unione europea, proprio in vista dell’aumento dei Paesi all’interno della stessa; cambiamenti che dovrebbero migliorare e velocizzare il fatto di trattare argomenti delicati, nella maniera più rapida ed incisiva. M il tema della giornata, continua ad essere quello della guerra tra Ucraina e Russia e se inizialmente, Macron si era mantenuto abbastanza neutrale nei commenti, nella parte finale afferma, con estrema certezza, che “la Russia non dovrebbe vincere questa guerra in nessuna circostanza”.

VENEZIA80 – X EDIZIONE DEL PREMIO STARLIGHT Premi alla Carriera a Bonaiuto e Colangeli

Lo Starlight International Cinema Award celebra nel 2023 la sua X edizione. Anche quest’anno, i riconoscimenti saranno assegnati durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il giorno 5 settembre, alle ore 15:00, presso lo Spazio Fondazione Ente dello Spettacolo (Hotel Excelsior, Venezia Lido).  A condurla una voce e una presenza amica, familiare a tutti noi, Anna Pettinelli.

Fondato e prodotto da Francesca Rettondini e Giuseppe Zaccaria, lo Starlight è riuscito, di edizione in edizione, a tracciare una traiettoria costruendo un firmamento che va dagli artisti internazionali (tra cui Paz Vega, Al Pacino) alle punte di diamante del nostro cinema (per citarne alcuni Gianni Amelio, Anna Foglietta, Isabella Ferrari, Massimiliano Gallo, Matteo Garrone, Alessandro Gassmann, Fabrizio Gifuni, Pietro Marcello, Tommaso Ragno, Barbara Ronchi, Giuseppe Tornatore). Il tutto individuando giovani talenti (da Fotinì Peluso a Leonardo Maltese) che si stanno facendo sempre più riconoscere e apprezzare anche all’estero.

«Questa X edizione è un traguardo che abbiamo curato con estrema attenzione», hanno dichiarato con commozione Rettondini e Zaccaria, trasmettendo quanto cuore ed energie investano in questa ‘creatura’. «Ci auguriamo che arrivino l’impegno e la passione profusi, che condividiamo con artisti e partners da sempre, ai quali va tutta la nostra gratitudine. Un doveroso ringraziamento va alla Mostra del Cinema e al direttore Alberto Barbera che ci sostiene da sempre e a cui desideriamo conferire un Premio Speciale per la lungimiranza e le intuizioni dimostrate insieme all’appassionato lavoro realizzato nel suo percorso».

Il direttivo del Premio ha deciso di assegnare ad Anna Bonaiuto e a Giorgio Colangeli il Premio alla Carriera

Lo Starlight International Cinema Award è realizzato da Zaccaria Communication e SILEO Productions di Francesca Rettondini, in rinnovata partnership con APEI – Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana – con la presenza dello chef internazionale e Presidente APEI Iginio Massari, i quali presenteranno in esclusiva i loro capolavori di alta pasticceria, pensati a tema per suggellare ancora una volta un legame tra eccellenze che hanno in comune la creatività. 

Ancora una volta i riconoscimenti sono stati realizzati ad hoc dal maestro orafo G.B. Spadafora.

La X edizione dello Starlight è stata organizzata grazie al sostegno dei seguenti brand: Brancaccini by Stefano Laghi, Confartigianato Imprese Sicilia (Rita Curcio Stilista, Simona Elia Gioielli d’Autore, Modart di Flavia Pinello, Alta Sartoria di Lorenzo Sparatore), Evolvent (Branding, Communication, Marketing), Hotel Excelsior Venice Lido Resort, Marcoccia Profumi L’arte della profumeria italiana, Paelì Couture Fashion Design & Tailoring, Platatine la nuova linea di chips superiori, Cascina San Lorenzo Bollicine Wine, Know How Production Venice, Clinic Tona Roma. Durante i festeggiamenti del decimo anniversario dello Starlight, in serata, è prevista la consegna di Special Awards ad alcune categorie scelte tra le eccellenze italiane nel mondo, tra le quali la Dott.ssa Chantal Sciuto per lo sviluppo della dermatologia estetica; Art Flowers Gallery, una storica e nota realtà dell’allestimento floreale fattasi conoscere in tutto il mondo; Marco Sanna Visual Merchandising & Art Director in fashion retail; Consorzio Euroagrumi per la produzione e distribuzione di fichi d’india sul piano internazionale; la giornalista, produttrice e presentatrice Katia Noventa e il costumista e scenografo Luca Sabatelli, maestro in queste arti, ha ideato abiti per artiste come Raffaella Carrà e Monica Vitti.

Club Girl

di Barbara Fabbroni

Alberto Lionetti, classe 1999 artista torinese oggi è solo Lio, nome in cui condensa le coordinate del nuovo percorso e della sua essenza. Un passato che non rinnega, ma che rappresenta un capitolo chiuso, un bagaglio esperienziale di cui fare tesoro per esplorare nuovi sentieri con un “abito” del tutto nuovo. Lio ha cominciato a comporre e produrre la propria musica a sedici anni, dimostrando non solo doti da musicista e cantante, ma anche da performer, con una predisposizione naturale al ballo, oggi cresciuto e consapevole, sceglie la propria direzione. Fin da piccolo Lio, mostra un grande interesse per la musica, complice anche il suo contesto familiare, avendo papà musicista e mamma ballerina. Muove i primi passi televisivi nel 2004 partecipando al baby talent “Lo zecchino d’oro” e successivamente, nel 2013 partecipando a “Io canto” su Canale Cinque, condotto da Gerry Scotti. Nel 2018 partecipa a “The Voice of Italy” in onda su Rai2 convincendo subito Francesco Renga con la sua performance. Seguono serate, tanto lavoro, il palco di Casa Sanremo e una crescita artistica importante. Lio ha pubblicato in giugno il nuovo singolo, “Club Girl” con cui presenta il nuovo progetto che ha coccolato a lungo, dopo un allontanamento voluto e cercato dalle scene, per ritrovare una nuova consapevolezza ed una rinnovata maturità artistica. Attualmente è in giro per l’Italia illuminando le notti di quest’estate 2023. Lio ci porta nel suo mondo attraverso questa intervista coinvolgente e densa di vita.

Caro Lio, ci racconti qualcosa di te: chi sei, che cosa fai? 

A vent’anni ho scelto di andare a vivere da solo, una decisione che mi ha fatto sentire vivo e mi ha regalato molta autostima. Una fatica fatta tutta con le mie forze, facendo anche più di un lavoro portando pizze, sushi e suonando nei locali. Ho fatto anche l’aiuto panettiere per sopravvivere! Ma avevo ben chiaro dove volevo arrivare e non ho mai avuto dubbi a riguardo. Ad un certo unto, anche grazie a “The Voice”, le serate sono diventate di più e con un cachet più alto, questo mi ha permesso di fare il salto di qualità e dedicarmi completamente alla musica e al mio mestiere. Dicendo questo, non voglio dire che sia sempre stato facile e non lo è neanche ora e all’inizio, per vivere da solo ho fatto rinunce e tirato un po’ la cinghia. Ma oggi sono molto contento della mia casetta dove vivo con il mio cane. Dal 2020 ho aperto uno studio di registrazione e mi occupo non solo della mia musica, ma anche di quella degli altri e devo ammettere che mi piace davvero molto.

Come nasce il tuo amore della musica?

Non credo sia possibile datare il momento in cui è nato il mio amore per la musica, a memoria non lo ricordo neppure io. Fa parte di me, mi ha cresciuto, accompagnato da sempre. Il ritmo, il ballo, sono la più profonda espressione di me. Questo sono semplicemente io, anzi …Lio

Quando hai iniziato a scrivere musica?

A sedici anni perché non mi bastava più cantare cose di altri, ma avevo la necessità di raccontarmi, di dare un’interpretazione alle cose della vita che fosse personale. È stato il bisogno di aprirmi e dialogare attraverso testi e musiche.

Lio è il tuo nome d’arte?

In realtà è un’abbreviazione del mio cognome, Lionetti, Lio il soprannome con cui mi chiamavano a scuola. 

Perché hai cambiato il tuo nome?

Lio è nato solo per non essere associato esclusivamente a “Io Canto” o “The Voice”, che mi hanno sicuramento aperto la strada, ma che non voglio mi leghino a quell’esperienza, perché oggi ho voglia di volare verso il futuro. Lio rappresenta una maturazione che ripesca nel mio passato e non s’inventa niente di nuovo, sono solo io.

Come prende vita Club Girl?

Dall’osservazione del mondo della notte. Club Girl è un’istantanea che iconizza la regina dei locali notturni, quella ragazza che sa bene come attirare su di sé l’attenzione, mostrandosi libera e sicura della propria bellezza. Con Club Girlindago su quella che è la vita notturna, come artista e come ragazzo che quei locali li frequenta.

Che cosa rappresenta per Lio Club Girl?

Un momento importante del mio percorso artistico, dove Club Girl rappresenta un nuovo inizio, lo start per il mio nuovo progetto che arriva dopo un allontanamento voluto dalle scene, in cui ho avuto la necessità di ricalcolare la rotta, interiorizzare la strada percorsa e individuare la nuova direzione, che è il risultato di una crescita artistica e personale.

Chi è la Club Girl?

Quel genere di ragazza che in discoteca, allegra e spensierata, cerca il divertimento senza vincoli o legami. Una ragazza che, probabilmente diventerà presto una donna, risoluta e diversa, ma che in questo momento, cerca di assaporare la vita con leggerezza. Per il lavoro che faccio, mi trovo spesso circondato da queste ragazze e mi piace l’idea di dedicare loro, un brano ritmato e da ballare. È un fotogramma, un fermo immagine di un capitolo, di una stagione spensierata e libera. Il mondo femminile mi affascina, nelle donne c’è tanto da scoprire, un mondo.

Ti sei ispirato a Gossip Girl?

Non ho mai visto Gossip Girl, mi sono ispirato solo alle mie esperienze personali e a ciò che le ragazze che ho frequentato mi hanno raccontato

Qual è il tuo pubblico?

Il mio pubblico è chiunque abbia voglia di seguirmi. Quando scrivo racconto quello che vivo e sicuramente per ascoltare la mia musica si deve avere la curiosità di conoscere il mio punto di vista, di entrare nel mio mondo.   

Secondo te la Generazione Z che cosa cerca dalla musica?

È una generazione curiosa, che cerca spunti per immedesimarsi nell’artista. Non a caso, infatti, i brani più famosi degli ultimi tempi sono tutti con un linguaggio crudo e diretto, che permette all’ascoltatore di percepire tutta la verità e le emozioni che ci sono dietro. Una generazione che va dritto per dritto, senza giri di parole. Forse più istintiva, più sincera, nel bene e nel male.

E i Millennials?

I millennials hanno avuto la fortuna di vivere un grande periodo per la musica, con la possibilità di essere accompagnati da artisti, intramontabili ed intoccabili, che in qualche modo hanno influenzato e influenzeranno, la musica a venire. Hanno bellissimi ricordi che è giusto conservino.

La vita notturna è così coinvolgente?

Per me lo è, perché amo i locali notturni gremiti di gente, dove regnano la Club Girl e la musica. Dove lavoro, dove mi diverto. È coinvolgente per il contesto, altrimenti sarebbe solo una stanza con musica e drink: bisogna lasciarsi andare alla magia. Io poi, per natura, sono un essere notturno e amo la notte, tantissimoquindi questo più la passione per il mio lavoro, sono un’elevazione alla massima potenza!

Progetti?

Sto scrivendo tanto e in autunno uscirà un singolo nuovo con sonorità completamente diverse che mi permetterà di mostrare qualcosa di diverso, di più intimo. Club Girl, infatti apre ad un nuovo progetto che, in qualche modo, cambia la mia direzione artistica. Una fase importante, una maturazione personale, che apre la strada a tante novità. Attualmente sono in giro per l’Italia con un bel tour, ma sto già lavorando alla stagione invernale.

Io e la Luna

di Barbara Fabbroni

Anna Capasso apprezzata attrice di cinema, teatro e cantautrice con “Io e la Luna”, scritta a quattro mani con Massimo D’Ambra, conferma la sua attitudine a scrivere brani radiofonici e ballabili senza rinunciare a messaggi importanti che arrivano a chiunque ascolti con la consueta leggerezza. Una musica internazionale, la sua, che tuttavia, rimane legata alle proprie radici: Napoli è ancora al centro e protagonista del bellissimo videoclip che accompagna il brano, in un’ennesima dichiarazione d’amore dell’artista per la sua terra. In questa intervista, Anna Capasso, si racconta e racconta il suo intenso lavoro.

Io e la luna, il tuo nuovo singolo, come nasce? 

Nasce come sempre dalla voglia di fare un bel pezzo ballabile, radiofonico, pop, senza rinunciare al desiderio di fare una riflessione personale, che potesse essere anche un messaggio di speranza e positività. Mi piace infatti pensare che le mie canzoni allegre e spensierate possano, tuttavia veicolare un bel messaggio.

Qual è il messaggio?  

Pur raccontando una storia non mia, ho voluto indagare sui sentimenti, sull’amore vero. I due protagonisti credevano di essersi persi, che il loro amore fosse finito, ma l’amore vero trova sempre il modo di ritrovare la strada perché niente e nessuna lontananza può spegnerlo. Il video girato nella mia amata Napoli racconta questa loro storia.

Dove è stato girato? 

Nasce da una mia idea ed è girato in luoghi inconfondibili e bellissimi della mia amata Napoli: la scalinata di Palazzo Reale, i gradini di Palazzo Fondi con la scritta “amore” e il celebre murale, situato nei quartieri spagnoli, dedicato a Diego Maradona. Una dichiarazione d’amore, ennesima, alla mia amata città.

Chi è la luna e cosa rappresenta nel tuo immaginario?

La Luna è da sempre fonte d’ispirazione, con la certezza rassicurante che alzando gli occhi, la troverò lì, in qualunque parte del mondo io sia. Viaggio spesso per lavoro, ma lei non mi lascia mai. Spesso mi ritrovo a scrivere di notte e lei è sempre lì, con me. Il suo sguardo mi pacifica l’anima, mi dà l’idea di non essere sola. Per me rappresenta, in qualche modo, l’universalità dell’amore. La Luna si lascia guardare da tutti e ad ognuno regala sensazioni diverse. Osserva e vede tutto, ma silenziosa e discreta, non giudica. È bello perdersi nel suo sguardo. 

Come nasce il tuo percorso musicale?

Per pura passione, qualcosa di innato che ho sempre avuto fin da bambina e che la mia famiglia ha capito da subito, permettendomi di perseguire i miei sogni. Frequentando l’ambiente del canto, sono stata notata da alcuni registi che ben presto mi hanno proposto ruoli da protagonista, grazie a questi ho potuto dare libero sfogo alla mia attitudine. Il canto e la recitazione sono proprio nelle mie corde e sono felice di averle potute sviluppare entrambe che hanno fatto di me l’artista che sono.

Quanto la musica è importante?

La musica per me è come l’aria che respiro. È la mia colonna sonora, il sottofondo a qualunque momento della vita. Credo di averla scritta nell’anima. Senza la musica non saprei riconoscermi.

Quale genere musicale abbracci?

Benché non faccia inediti in napoletano, non smetto però di cantare in teatro la canzone classica napoletana alla quale sono molto legata, perché come ho detto, fa parte di me. Ho sempre interpretato canzoni che impegnavano molto la voce e la scelta di fare musica pop, leggera è dettato da una richiesta del mercato. Mi piace comunque, veicolare messaggi positivi, anche con una musica che si possa ballare ed ascoltare in allegria. Oggi credo di fare un genere di musica internazionale, che non perde la melodia ma accompagnata da un ritmo ballabile.

Chi è il tuo pubblico?

È un pubblico diverso e variegato che mi segue da anni, credo di avere la fortuna di essere molto amata e questo mi rende orgogliosa e felice. Al pubblico di sempre, si aggiunge chi mi ha scoperta con i brani più, estivi come L’Estate su di noidell’anno scorso e Io e la Luna, che guardano ad una musica più internazionale e giovane regalandomi grandi soddisfazioni.

Oltre a essere interprete di questa canzone ne sei anche l’autrice?

L’ho scritta a quattro mani con Massimo D’Ambra, testo e musica. Un modo, per me, di esprimere ciò che ho dentro, quello che vorrei dire viene fuori in modo spontaneo con la musica, che è la mia voce.

Come nasce un nuovo progetto discografico?

Nasce dall’ispirazione, dalla voglia di fare sempre di più e meglio. Sono instancabile e sempre impegnata a lavorare sui miei progetti, perché non si ottiene nulla per caso o senza lavoro. Io sono convinta davvero di poter dare ancora tanto e spero che me ne sia data la possibilità. Mi piacerebbe fare qualcosa in televisione, potendo portare la mia attitudine oltre che per il canto, per la recitazione.  Il mio sogno nel cassetto, Tale e Quale Show, dove potrei davvero mostrarmi a trecentosessanta gradi.

Quanto è difficile il mondo della musica?

Molto complicato: oggi contano più i like, che il talento vero che viene sacrificato sull’altare dei followers. Ci sta’ che i social facciano la loro parte anche perché, se gestiti bene, possono essere molto importanti ed utili. Non credo sia giusto che, però, soffochino la possibilità al vero talento di emergere.

Chi sono i tuoi compagni di viaggio?

L’ Amore sopra ogni cosa, l’amore universale che da solo potrebbe davvero fare il mondo migliore. Sono una donna romantica che non ha problemi a dichiararlo e il mio compagno di viaggio non può non essere questo meraviglioso sentimento, declinabile all’infinito che rende tutto più bello.

Cosa c’è nel tuo futuro?

Intanto la pubblicazione di un EP che avrà oltre i singoli pubblicati, brani in linea con il mio modo di fare musica, ma anche qualche brano decisamente dance rivolto ai più giovani che mi seguono. Poi spero che vadano in porto un po’ di cose e di poterle comunicare al più presto!

La Lega ritorna alla carica: “In Italia, tutta l’Africa non ci sta”

Sono stati gli slogan, che hanno caratterizzato, senza non poche inquietudini, la Lega, poi, il silenzio ed ora, ritorna la propaganda “in Italia, tutta l’Africa non ci sta”. Parole che risuonano ai massimi livelli, attraverso il sottosegretario agli Interni -dal governo Conte, all’attuale governo della Meloni-, il leghista, Nicola Molteni. Dell’altissimo numero di esseri umani, in primo luogo e successivamente, migranti, bisogna tutelarne i diritti, ma secondo Molteni, si deve necessariamente rendersi conto che “quello italiano, non può essere considerato un confine nazionale, ma europeo”. Sul tema migranti, dal governo Meloni, sembra sia calato un senso di mutismo che non ha dato grandi frutti, per regolare tale fenomeno, in costante aumento nel nostro paese. Soffriamo di un sistema di accoglienza, ormai al collasso da tempo i cui Comuni che per primi devono provvedere all’arrivo dei clandestini. Centri che, si ritrovano in un sistema carente, in crisi continua e con norme inadeguate alla risoluzione del problema. Il Ministro si concentra in primis sul “rimpatrio”, per velocizzare l’iter delle espulsioni, per i soggetti con un alto profilo criminale e la necessità, per tutti i minori non accompagnati, di un cambiamento di norme (Legge Zampa del 2017), al fine di accertare la reale età di chiunque arrivi in Italia, visto che la maggior parte dei migranti, si dichiara minorenne. L’immigrazione non controllata diviene sfruttamento e precarietà per tutti, sfociando in una responsabilità che dovrebbe essere affrontata a livello di sensibilizzazione e appoggio anche europeo.