Reddito di libertà, Tiso(CS Iniziativa Comune): “Insufficiente per donne vittime violenza”

Reddito di libertà, Tiso(CS Iniziativa Comune): “Insufficiente per donne vittime violenza”

“Il governo italiano ha recentemente istituito il Reddito di Libertà, un fondo da 30 milioni di euro destinato alle donne vittime di violenza. La misura prevede un contributo economico mensile di 500 euro per un massimo di 12 mesi. Si tratta di un provvedimento volto a offrire un supporto economico alle donne che, spesso, si trovano in condizioni di precarietà dopo aver subito violenze. Tuttavia, questa iniziativa ha suscitato dibattiti accesi, non solo per la somma erogata, ritenuta da molti irrisoria, ma anche per il ritardo nello sblocco effettivo dei fondi e per la complessità burocratica, che hanno spesso reso questo aiuto difficile da ottenere per le beneficiarie. Inoltre, il budget totale appare insufficiente rispetto all’ampiezza del problema: con una stima di almeno 20mila potenziali beneficiarie all’anno, la somma disponibile coprirebbe a malapena una frazione delle necessità reali. I 500 euro mensili previsti dal Reddito di Libertà, pur rappresentando un sostegno simbolico, infatti non bastano per coprire le spese essenziali di una donna che cerca di ricostruire la propria vita. Affitti, spese mediche, consulenze legali e percorsi di formazione professionale richiedono risorse ben più ingenti. E il criterio per il calcolo del sussidio sembrerebbe non considerare le specificità di ogni caso, uniformando situazioni molto diverse tra loro. In sostanza, a giudizio del Centro Studi Iniziativa Comune, pur riconoscendo l’importanza di misure come il Reddito di Libertà, riteniamo che esse siano solo palliativi. Un contributo di 500 euro al mese, per quanto utile, non basta a garantire un reale percorso di autonomia. Serve un impegno più deciso, con risorse adeguate e politiche integrate che coinvolgano educazione, lavoro, giustizia e sanità. Siamo dalla parte delle donne vittime di violenza e chiediamo al governo di riconoscere in maniera strutturata e forte la reale portata del fenomeno, adottando interventi e investimenti all’altezza di questa sfida, che è innanzitutto una sfida di civiltà e dignità”.

Così, in una nota stampa, Carmela Tiso, portavoce nazionale del Centro Studi Iniziativa Comune.

Grande partecipazione di pubblico al Teatro V. Colonna di Marino

Un fine settimana con la prosa, l’animazione pre-natalizia e la commedia

Le interviste ai protagonisti degli spettacoli andati in scena

Il fine settimana appena concluso ha visto il Teatro V. Colonna di Marino riempirsi di pubblico in occasione dei tre spettacoli che si sono avvicendati: da “Caro Luigi”, gli atti unici di Luigi Pirandello della Compagnia Il Teatro di Alice  a Lo strano caso di Babbo Natale scomparso” della Compagnia Endaxi di sabato 14 dicembre 2024 per terminare con la commedia “Che peccato”del Laboratorio teatrale dell’Ateneo Arte e Danza di domenica 15 dicembre 2024.

Al termine dello spettacolo “Caro Luigi” Abbiamo ascoltato Francesca La Scalaaiuto regista(marinese, storica speaker di tante edizioni della Sagra dell’Uva e protagonista come attrice di altre iniziative negli anni passati a Marinoinsieme a Walter Del Greco.

Bisogna tornare a teatro, bisogna far rivivere il teatro. 

Pirandello è sempre attuale. E’ stato moderno in tutti e 4 gli atti. Sono tutte cose scritte tanto tempo fa e sono ancora attuali. Io parlerei di attualità e presenza”.

Voi la toccate in qualche modo la reazione del pubblico, giusto? La serata di questa sera come è andata?

Ci sono stati applausi ad ogni fine atto. Ci sembra che abbia gradito. Questa sera l’età media era piuttosto alta, forse ha influito il ricordo di grandi compagnie che portavano in scena Pirandello. Molto dipende dal lavoro di programmazione differenziata fra le varie serate.Chi gestisce il teatro sa dare indicazioni al suo pubblico e capire a chi indirizzare uno spettacolo piuttosto che un altro. Così si aiuta nella scelta perché non tutti amano la commedia e non tutti amano il dramma”. 

Chi sale sul palcoscenico o chi propone spettacoli ha anche una grossa responsabilità: quella di trasmettere dei valorietici, di dare il buon esempio, di riflettere sulla società.

Siamo d’accordo. Vorrei ringraziare tantissimo Giorgio Granito perché ci ha accolto e ci ha dato la possibilità di portare in scena i nostri spettacoli. Siamo veramente contenti e grati di questa opportunità.

Per quanto riguarda lo spettacolo Lo strano caso del Babbo Natale scomparso abbiamo  parlato con l’Elfo Zebb della Compagnia Endaxi.

Abbiamo visto poesia, divertimento, giocoleria, tanti colori, ma soprattutto la grande capacità di interagire e coinvolgere i bambini che poi si emozionano, che si divertono, che vivono il palcoscenico. La vostra sensazione qual è?

Per noi è uno dei nostri capisaldi, il teatro è scambio di emozioni, tutte le tecniche che mettiamo in campo sono soltanto uno strumento per scambiare emozioni e portarle in positivo durante lo spettacolo. Per far questo ci avvaliamo delle tecniche della giocoleria, dell’equilibrismo e anche dell’improvvisazione, perché avendo una base e non untesto completamente scritto questa libertà  ci permette di interagire e creare un legame a doppio nodo: lo scambio reciproco non è soltanto un dare ma proprio uno scambio di emozioni. Anche noi alla fine dello spettacolo siamo pieni delle emozioni che ci dà il pubblico.

Aggiungo che avete avuto la capacità non solo di coinvolgere i bambini, ma anche i genitori che sono la prova del 9, a volte sono un po’ diffidenti.

“E’ la cosa cui puntiamo, cercando di fare spettacoli su due o tre livelli, mentre il livello verbale è più un gioco di parole per i bambini nel frattempo gli adulti hanno modo di poter apprezzare un atto artistico o un gesto tecnico particolarmente difficile. Poi a volte il gioco di parole è per i bambini e il gesto tecnico è per gli adulti e a volte è il contrario, cioè che dietro una magia si celano delle battute”.  

Per quanto attiene “Che peccato” andato in scena domenica pomeriggio abbiamo ascoltato Andrea Plithakisdel Laboratorio teatrale dell’Ateneo Arte e Danza con sede a Villa Cavalletti a Grottaferrata.

Siamo passati dal monologo allo spettacolo nello spettacolo, passando poi per la commedia, scritto e diretto da te. Con un omaggio a Gigi Proietti con il Lonfo. Come ti è venuta in mente questa cosa?Io ci ho visto anche un po’ di Pirandello, soprattutto nell’impostazione scenica.

Ti ringrazio. In effetti dentro questo spettacolo c’è tanta roba. Io il teatro lo amo e lo rispetto da 35 anni, sono stato fortunato perché ho avuto la possibilità di lavorare con degli ottimi maestri. Ho cominciato con Sergio Zecca che è stato il primo allievo di Proietti. E’ grazie a Proietti che ho deciso di fare questo lavoro. Io li vidi al Sistina nei Sette re di Roma forse lo spettacolo più bello mai visto su un palco e lì ho deciso. Poi ho avuto altri maestri che mi hanno formato sul classico, Fabio Canino che ha un’Accademia di Arte drammatica a Fondi in provincia di Latina, l’unica Accademia riconosciuta nel Lazio oltre a quella di Roma. Questo è un laboratorio, nasce quattro anni fa come corso di teatro e piano piano nel corso del tempo abbiamo coltivato l’ambizione di diventare una Compagnia perché le carte in regola credo ci siano tutte e stiamo lavorando con la stessa umiltà e passione di sempre. C’è chi lavora con me da quattro anni e chi da due mesi, come una delle protagoniste dei monologhi di questa sera

Il pezzo di Eufemia ci ha fatto morire dal ridere. Questa capacità di passare da un genere all’altro è geniale, non è da tutti, spesso si cade nella banalità. Sheakspeare lo fanno tutti, poi dipende da come lo fai. A teatro quello che conta oggi è trovare la chiave originale.

La cosa bella è che dal momento in cui siamo partiti quattro anni fa – ha detto uno degli attori – chiunque si è unito ha trovato le braccia aperte sia da accoglierlo sia da farsi attore.

Ma si sa: il teatro include, il teatro è una delle forme più belle di inclusione, di integrazione e di scambio. E lo spettacolo proposto dal Laboratorio di Plithakis ne è la prova.

Natale, Confeuro: “Rincari ingiustificati a danno di consumatori e agricoltori”

Natale, Confeuro: “Rincari ingiustificati a danno di consumatori e agricoltori”

“Mentre manca davvero pochissimo alle festività natalizie, Confeuro osserva con preoccupazione l’incremento dei prezzi dei prodotti alimentari, che pesano sulle tasche dei consumatori ma che, paradossalmente, non premiano chi produce. O meglio, ancora una volta, a guadagnarci sono sempre e solo i gruppi della grande distribuzione, mentre i piccoli e medi agricoltori continuano a subire pressioni sui prezzi all’origine, insufficienti a coprire i costi di produzione. Questo squilibrio evidenzia un sistema di filiera profondamente ingiusto, che concentra i profitti nelle mani di pochi, sacrificando sia i produttori che i consumatori. Uno scenario allarmante che non nasce certamente oggi ma che testimonia la solidificazione di un sistema squilibrato con prezzi bloccati all’origine bloccati o in calo, con speculazione lungo la filiera e scarsa difesa delle produzioni locali. È chiaro ed evidente che servono procedimenti legislativi più incisivi e concreti: dalla introduzione di etichette più chiare e trasparenti ad una maggiore promozione dei mercati locali e filiera corta, da una vera riforma delle regole della filiera agroalimentare all’aumento dei controlli e delle tasse sulle pratiche speculative. Solo in questo modo potremmo avere un Natale equo e solidale, che rappresenterebbe davvero un bel regalo per consumatori e agricoltori”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

La Fondazione Arte Mangone celebra la giornata nazionale dello spazio

La Fondazione Arte Mangone celebra la giornata nazionale dello spazio con un omaggio artistico del Maestro Mangone

La Presidente della Fondazione FAM: “Lo spazio come libertà, innovazione e riflessione sull’umanità e l’universo”

In occasione della Giornata Nazionale dello Spazio, la Fondazione Arte Mangone si unisce al Museo delle Civiltà per promuovere una riflessione profonda sul concetto di spazio, andando oltre gli schemi consueti per avvicinare sempre più cittadini a questo affascinante e complesso mondo. Il pittore Mangone, attraverso la sua arte, rende omaggio a questa giornata speciale, celebrando lo spazio come dimensione di libertà, innovazione e positività. Le sue opere, ricche di significato, invitano a esplorare l’infinito oltre l’orizzonte, a osservare e a riflettere sul nostro rapporto con l’universo e con noi stessi.

La Presidente della Fondazione, Anna Coralluzzo, ha dichiarato: “Attraverso l’arte, possiamo scoprire nuovi modi di raccontare e vivere lo spazio, non solo come frontiera fisica ma come metafora della nostra esistenza. La Giornata Nazionale dello Spazio è un’occasione per ispirare speranza, energia positiva e un profondo senso di connessione con l’umanità e il cosmo.”

Il Maestro Fernando Mangone ha spiegato i suoi concetti fondamentali legati allo spazio: “Per me, lo spazio è innanzitutto libertà. È l’infinito da attraversare, è curiosità e osservazione. Lo spazio è l’attraversamento verso l’universo, un omaggio alla possibilità di guardare oltre l’orizzonte con tante finestre aperte verso la positività. Rappresenta l’energia positiva che ci circonda e il benessere spirituale che possiamo abbracciare. Tutto quello che è intorno deve essere positivo, perché lo spazio ci aiuta a sentirci bene con noi stessi e con gli altri, celebrando l’umanità e il nostro legame con essa.

Lo spazio è anche un invito a ricordare le nostre origini, a guardare indietro per capire da dove veniamo e a riconoscere che lo spazio è presente anche dietro di noi, nel nostro passato. In questo senso, lo spazio è osservazione, libertà e innovazione. Attraverso l’arte voglio trasmettere il respiro di energia positiva che sconfigge tutti i mali e le energie negative, trasformando il nostro sguardo verso ciò che è bello e positivo.”

Il Museo delle Civiltà accoglie con entusiasmo questa iniziativa, dimostrando come il tema dello spazio possa essere raccontato in contesti diversi, con linguaggi nuovi, per sensibilizzare e coinvolgere il pubblico in modo originale e creativo. La Fondazione Arte Mangone invita tutti a partecipare a questa giornata di celebrazione e riflessione, esplorando le opere e i messaggi del Maestro Mangone, che attraverso la sua arte trasforma lo spazio in una dimensione accessibile e universale.

Confeuro: “Da governo mancate risposte su norma canapa”

Confeuro: “Da governo mancate risposte su norma canapa”

“Il tema della canapa industriale e la sua regolamentazione stanno diventando sempre più centrali nel dibattito politico e agricolo italiano, e la nostra confederazione ha recentemente sollecitato il governo Meloni, in particolare il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, a fornire chiarimenti riguardo l’inserimento all’interno del DDL Sicurezza del cosiddetto emendamento “Cannabis” che di fatto rende illegali le infiorescenze della canapa industriale e i suoi derivati. Siamo di fronte a una norma illogica, che non condividiamo e che rischia di impattare negativamente su una filiera alimentare, commerciale e agroindustriale, assai significativa per il tessuto produttivo italiano, che vale centinaia di milioni di euro, col pericolo di far chiudere i battenti a migliaia di attività di agricoltori e giovani imprenditori che negli anni hanno investito con soldi e fiducia nel comparto. La richiesta al ministro Lollobrigida e alla maggioranza di governo, dunque, è quella di tornare sui propri passi, ossia di un intervento diretto al fine di ritirare il provvedimento e definire in maniera diversa un quadro normativo che dia finalmente certezze agli agricoltori e agli operatori della canapa industriale”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

Dimore Storiche Lazio, domenica 15 dicembre a Lanuvio

Dimore Storiche Regione Lazio, domenica 15 dicembre Lanuvio mette in mostra Villa Sforza Cesarini e l’Area Archeologica del Santuario di Giunone Sospita

Domenica 15 dicembre la Regione Lazio, attraverso Lazio Innova, promuoverà un’apertura straordinaria degli edifici che fanno parte della Rete delle Dimore Storiche. “Lanuvio, come l’anno scorso – spiegano il vicesindaco Valeria Viglietti, il presidente del Consiglio con delega alla Cultura Alessandro De Santis e l’assessore al turismo Irene Quadrana – ha deciso di aderire all’iniziativa aprendo a concittadini e turisti le porte di Villa Sforza Cesarini e dell’Area Archeologica del Santuario di Giunone Sospita”. Ricco il programma di iniziative previste che consentiranno agli avventori di poter scoprire due autentici gioielli locali, nel segno della cultura, della storia e della bellezza. “Chi verrà a trovarci – concludono gli Amministratori di Lanuvio- potrà partecipare, gratuitamente a una visita guidata a cura del direttore del Museo Diffuso di Lanuvio Luca Attenni, e su prenotazione a un laboratorio per bambini sull’alimentazione romana a cura di ChissàDove Aps (info@chissadove.it) e a un workshop olistico realizzato da Suoninrete (biblio.lanuvio@sistemacastelliromani.it)”.
Di seguito in locandina il programma completo della giornata.