Momenti difficili per il sindaco Gualtieri, dopo le polemiche degli ultimi giorni, che hanno risuonato maggiormente -rispetto a quelle quotidiane dei “semplici cittadini”, poiché giunte direttamente da due attori illustri e internazionali, quali Anna foglietta e Alessandro Gassmann. Gualtieri non risponde alle accuse, ma mostra un video- il cui motto- “ogni giorno per Roma”, al fianco degli operatori ecologici, per combattere il degrado urbano, al fine di “garantire pulizia e decoro in tutta la città”. Con il nuovo “approccio integrato”, attuato dal sindaco insieme ad Ama. Quotidianamente ci darebbero oltre 90 interventi, come quello (ieri sarebbe toccato alle operazioni di pulizia dei plessi scolastici (in vista delle riaperture per gli studenti) e che in pochi giorni, coinvolgerà oltre 1000 plessi, di cui 400 già fatti. Quasi una campagna immediata di risposta di Gualtieri, ai video diffusi in rete dagli attori Foglietta e Gassmann, che si unirebbero al coro di chi, la città la vive sempre e non solo nel periodo estivo, secondo la quale, a detta di chi è rimasto a casa, la città sembrerebbe più pulita (senza immondizia lungo le strade), visto l’esodo estivo delle ultime settimane avrebbe svuotato Roma. Negli ultimi interventi diffusi in rete da Gualtieri, viene spiegato che “tutte le operazioni in aggiunta a quelle ordinarie, diventeranno la normalità”, come le attività per la disinfestazione dei cassonetti e lungo le vie consolari.
Ago 25
Stefano Dal Corso: un suicidio sospetto
Era il 12 ottobre del 2022, quando il romano Stefano Dal Corso, viene trovato impiccato, dagli agenti del carcere di Oristano, in cui stava scontando la sua pena di due anni per un litigio. Le cartelle della procura sarda affermano che sia “morto suicida”, a causa della frattura del collo e il caso viene archiviato. Ma la famiglia dell’uomo romano di quarantadue anni, non si convince della perizia effettuata. Le foto mostrano lividi sulle braccia e un solco all’attaccatura delle spalle. Il letto della cella di Stefano viene trovato intatto e allora, Stefano, dove avrebbe preso il lenzuolo con cui si sarebbe impiccato alle sbarre della finestra? La famiglia raccoglie 8.000 euro per effettuare un’autopsia privata; sono stati appoggiati sia da Ilaria Cucchi, che dal III Municipio di Roma, zona in cui Stefano e la sua famiglia vivevano. Secondo i medici specialisti, le foto mostrerebbero strangolamento, ma la Procura Sarda conferma il suicidio, archiviando il caso. Dal Corso, avrebbe dovuto lasciare il carcere di Oristano, il giorno successivo alla sua morte, per essere trasferito a Roma. Nella sua ultima lettera, avrebbe scritto l’intento di voler cambiare vita, assieme alla figlia e la compagna, tutti indizi che, secondo la famiglia, allontanerebbero ancora di più la possibilità che l’uomo si sia ucciso. Poi, ci sarebbero secondo i legali, i testimoni mai ascoltati, oltre che al misterioso libro recapitato alla sorella di Dal Corso, da quelli che vengono considerati “finti corrieri”, che la famiglia avrebbe considerato come un ulteriore indizio (inammissibile per la procura), un teso dal doppio titolo “La Confessione” e la “Morte”.
Ago 24
CUAV e CAV cosa sono: facciamo chiarezza
Negli ultimi mesi, si leggono di frequente, articoli sui CUAV (Centri per Uomini Autori di Violenza). Molte persone, mettono in discussione la loro utilità o imputano ai CUAV, una sorta di responsabilità nella commissione di alcuni omicidi. I Centri di accoglienza e trattamento delle persone che hanno agito reati violenti, sono operativi da molti anni prima della legge del 2019, ovvero del “Codice Rosso”. Questa legge contiene l’istituto della sospensione della pena, per alcuni reati condizionati alla frequenza di percorsi “trattamentali”. I CAV e i CUAV perseguono lo stesso obiettivo; quello di prevenire e contrastare ogni forma di violenza. Abbiamo intervistato il Dottore Massimo Lattanzi, per avere maggiori ragguagli.
Dottore, quando sono nati i CUAV?
“Uno dei precursori dei CUAV in Italia è il C.P.A. il Centro Presunti Autori di violenza e stalking, dipartimento dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia fondato a Roma nel 2007. Il C.P.A. accoglie sia donne che uomini presunti autori di violenza, il centro è stato fondato per accogliere le richieste di trattamento dei c.d. stalker. Richieste ricevute da tutta Italia dagli stalker stessi, dalle loro vittime e dai familiari, persone che si sono rivolte all’Osservatorio Nazionale sullo Stalking, dipartimento dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, fondato a Roma nel 2002”.
Quali protocolli applicano i CUAV?
“Dal 2002 al 2012 i professori volontari dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia hanno costantemente perfezionato il protocollo applicato fino a realizzare il protocollo scientifico integrato denominato A.S.V.S. (AIPC SCIENTIFIC VIOLENCE SCREENING). Un protocollo che applica strumenti di valutazione validati e standardizzati e training individuali e di gruppo. Dal 2012 ad oggi il protocollo scientifico integrato A.S.V.S. è applicato anche alle persone condannate per reati violenti contro la persona e ristrette nelle sezioni “Uomini Maltrattanti” di alcune Case circondariali”.
Dottore, esiste un censimento dei CUAV?
“La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità ha avvio la seconda rilevazione per la mappatura dei Centri per Autori di Violenza (CUAV), operativi nell’anno 2022. La ricerca Istat – Proteggere le donne: dati e analisi per contrastare la violenza di genere Roma, pubblicata il 25 Novembre 2022 (Pietro Demurtas) sembrerebbe fare riferimento alla prima rilevazione quella del 2017. In sintesi la prima indagine rileverebbe 54 Centri, circa il 40% delle persone ha avuto accesso ai CUAV volontariamente, circa l’80% dei Centri applica un “approccio” terapeutico, infine, solo il 46% circa dei CUAV ha stretto una collaborazione con almeno un CAV”.
Dottor Massimo Lattanzi, in conclusione, ha delle indicazioni da rammentare?
“L’Autorità Giudiziaria e ancor prima i difensori dei presunti autori di violenza dovrebbero far riferimento solo ai CUAV “certificati” dai Ministeri preposti. I centri dovrebbero avere nell’organigramma psicologi e psicoterapeuti specializzati ed esperti, attuare un aggiornamento e una supervisione continua e applicare strumenti scientifici validati e standardizzati a livello internazionale. Questi criteri fondamentali dovrebbero essere costantemente monitorati dai Ministeri preposti. L’obiettivo è quello di standardizzare le attività, la raccolta dei dati e consolidare la rete tra i CAV e i CUAV, le forze dell’ordine e l’Autorità Giudiziaria e verificare la “certificazione” dei Centri nati dopo la legge denominata “Codice Rosso”.
Ago 24
Napoli in difficoltà: sfuma l’acquisto Gabri Veiga
Il Napoli, aveva offerto oltre trentasei milioni di euro al Celta Vigo, per Gabri Veiga; un ingaggio da 2.2 milioni a stagione, e l’affare sembrava praticamente concluso, tanto che il giocatore, nei prossimi giorni, sarebbe dovuto arrivare in Italia, per le visite mediche, ma tutto sembrerebbe sfumato, a causa della contro offerta altissima fatta dagli arabi dell’Al Ahli, che hanno quintuplicato l’importo proposto dal Napoli, con un ingaggio da 12,5 milioni di euro a stagione, oltre 40 milioni al club spagnolo, rispetto ai 36 offerti da De Laurentiis. Viste le probabilità ormai nulle per il Napoli, di vedere giocare nella propria squadra Veiga, Aurelio De Lurentiis, potrebbe “ripiegare” la propria attenzione sul giocatore dell’Atalanta; Koopmeiners o su quello dell’Udinese, Samardzic, la cui trattativa con l’Inter non ha raggiunto gli obiettivi desiderati. Fondamentale ed irrinunciabile, per il nuovo allenatore Rudi Garcia, è far acquistare un giocatore per rafforzare il centrocampo della squadra. Le notizie per i tifosi partenopei non sarebbero rassicuranti però, aperto anche il dialogo con Osimhen, per il rinnovo del contratto e per far accettare una clausola rescissoria superiore ai 100 milioni (richiesti dal Nigeriano); in caso di partenza di Osimhen, potrebbe arrivare il canadese Jonathan David, direttamente dal Lilla.
Ago 24
Guardia Civil spagnola e DIA: ritrovamento da 700kg di cocaina
Cosa ci facevano un croato, due cittadini italiani e un serbo, all’interno di una imbarcazione al largo delle isole Canarie? Sembrerebbe quasi l’inizio di una barzelletta, se non fosse che tutti e 4 erano da tempo, costantemente seguiti a livello internazionale, per “movimenti sospetti”, sia dalla Direzione Investigativa Antimafia, sia da parte della DIA, che dalla Guardia Civil Spagnola. Per quanto riguarda i due italiani, che risiedevano costantemente all’interno dell’imbarcazione, le attenzioni si erano concentrate nell’ambito delle attività di indagine, seguite presso la direzione della Procura della Repubblica del Tribunale di Palermo – direzione Antimafia, diretta da Maurizio De Lucia-, non nuovo a tali indagini. Infatti, già lo scorso anno, altre indagini avevano condotto all’arresto di un latitante condannato (in primo grado), alla pena di 22 anni e 8 mesi di reclusione -colpito da ordinanza cautelare dal Tribunale di Reggio Calabria- ricercato da 4 anni, nell’ambito dell’operazione “Pollino European ‘ndrangheta connection” (per il reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti). L’imbarcazione era di proprietà di uno degli italiani, una barca a vela “Rossio”, con bandiera polacca. Il servizio aereo, in costante coordinamento con gli organi investigativi, che, una volta effettuato l’abbordaggio del natante, hanno trovato a bordo, oltre i due fratelli italiani -di 26 e 31 anni, che abitavano a Rimini-, anche 700kg di cocaina. Non diverse le sorti per il cittadino serbo e quello croato, che controllavano, a distanza, le operazioni da Las Palmas di Gran canaria; anche per loro, si sono aperte le porte del carcere.
Ago 24
Ville abusive: Feste Vip in Sardegna
Un noto pr romano di ventisette anni, organizzava feste vip in Sardegna e non ci sarebbe stato nulla di male, se non fossero state utilizzate ville abusive. Imprenditori, Ferrari e Lamborghini che sfrecciavano verso le magnifiche ville, sorseggiano vini pregiati, mentre ballavano a bordo piscina, per accedere a queste feste, pubblicizzate regolarmente anche on line, bisognava pagare un biglietto d’ingresso, nemmeno particolarmente esoso; 50 euro per le donne e il doppio, per gli uomini. Nessun rispetto per le norme di sicurezza, nessuna autorizzazione rilasciata dagli enti preposti, nessun pagamento alla Siae. Le feste organizzate in Costa Smeralda dal pr hanno insospettito non poche persone, tanto che i militari della Guardia di Finanza hanno denunciato il ragazzo. Un blitz avvenuto alle luci dell’alba, mentre era in corso l’ennesimo evento di lusso, organizzato con grandi e sfarzosi allestimenti; su un fondo agricolo, era stato allestito un grande parcheggio all’aperto, con tanto di parcheggiatori. Identificati dai militari, anche cassieri, addetti alla sicurezza, dj e baristi, oltre alle centinaia di persone, tra quelle in attesa di entrare all’evento e i partecipanti.