Ucraina Russia: la guerra “silenziosa” dei droni

Se ne sente parlare di meno, ma ciò non significa che la guerra tra Russia ed Ucraina, sia cessata anzi, gli attacchi continuerebbero senza sosta. Da qualche giorno, la guerra dei droni -ucraini-, sta attaccando la capitale Russa. Tre persone (con dati ancora da accertare), sarebbero morte in seguito agli attacchi dell’Ucraina nella città di Valuiki (città Russa nella regione di Belgorod).  Tre potenti esplosioni, si sono udite, a breve distanza l’una dall’altra, anche nel centro di Donetsk, queste le notizie frammentarie, giunte dal sindaco del luogo, Alekesy Kulemzin. Le difese aeree di Mosca, hanno abbattuto, inoltre, droni ucraini diretti nei distretti di Kimky e Mozhaisky, mentre un ulteriore attacco, il terzo nella stessa giornata, è stato bloccato, “prima di schiantarsi su un edificio in costruzione, tra l’undicesimo ed il tredicesimo piano della Torre Neva, nel quartiere di Moscow City”, questo è quanto è stato reso noto, dal ministero della Difesa Russo. In seguito all’ennesimo attacco ucraino, sono stati chiusi preventivamente per controlli, i quattro aeroporti di Mosca. Immediato e fermo anche l’intervento degli Stati Uniti, il cui portavoce del Dipartimento di Stato ha affermato che non dovrebbero essere incoraggiati o consentiti attacchi all’interno della Russia, ma “Spetta all’Ucraina decidere come difendersi”, dall’invasione di Mosca.

Chiesa/Juve: la trattativa -in-finita

Sono cifre importanti (sei milioni annui), quelle per cui la Juventus continua la trattativa con Federico Chiesa, il cui contratto cesserebbe nel 2025. Un giocatore, Chiesa, che in passato la squadra bianconera ha voluto fortemente, mantenendo sempre alte le aspettative anche, per la stagione 2023/24 e il giocatore stesso, nonostante un gravoso infortunio, non ha mai deluso. Suo, il primo goal nella partita contro l’Udinese e gli allenamenti in vista della partita di domenica a Bologna, vedono un giocatore pronto fisicamente e psicologicamente. La “Vecchia Signora”, ha ancora un anno, in realtà per rinnovare o cedere Chiesa, ma l’importante è per la squadra, non trovarsi nel periodo estivo, ad avere giocatori “in scadenza”. Allo stato attuale, nessuno si sarebbe ancora fatto avanti per Chiesa, che sarebbe stato valutato 50 milioni di euro; cifre importanti per un giocatore che ha saputo modificare il suo stile di gioco -ora come seconda punta-, secondo le indicazioni dell’allenatore Allegri, con cui in alcuni momenti c’è stata una tensione tangibile. Ora, ogni dissapore sembrerebbe essere svanito. “Da esterno sarebbe sprecato, da punta può fare anche 16 gol” questa la dichiarazione di Allegri sul giocatore, che fa capire l’importanza di Federico Chiesa per la squadra, sia nel presente, che in un prossimo futuro. Restiamo in attesa di sapere, se le richieste del numero 7 della Juventus, troveranno un riscontro nel rinnovo del contratto.

Furti nella Capitale; aumentano gli appartamenti svaligiati, anche in provincia

Un nuovo triste primato per la Capitale, che vede salire Roma (e provincia), l’aumento dei furti -prima il triste primato, apparteneva a Milano-. Come ogni anno ad agosto, la Città di svuota e i ladri, troverebbero terreno ancora più fertile, per svaligiare gli appartamenti. I dati sono in costante aumento, si parerebbe di quasi 30 case “visitate” dai ladri, quotidianamente -circa 241 furti ogni centomila abitanti. Ben faceva sperare, in realtà, l’inizio di quest’anno, nel quale si erano registrati meno furti nelle abitazioni (pari al -25%, rispetto agli anni precedenti). Nell’ultima settimana che precede il grande ritorno nelle case, si registrano già, almeno 4 arresti per furto, per un totale di 30 arresti, dall’inizio del mese di giugno ad oggi; non sempre quindi, i “topi di appartamento”, la fanno franca. Non c’è piano che spaventi i ladri, infatti si incrementano sempre di più i furti effettuati dai ladri “acrobati”, agli scassinatori tipici. Ed è proprio di poche ore fa, l’intervento resosi necessario, del Commissariato Sant’Ippolito, dopo una chiamata giunta alle 5 di mattina per sospetto furto, nella zona di Pietralata a Roma. Gli agenti giunti sul posto, assieme alla pattuglia della “sezione volanti e del distretto di Fidene”, oltre a trovare l’appartamento sottosopra, hanno trovato i due ladri; uno disteso sul cornicione del palazzo, l’altro nel terrazzo di un altro appartamento; ragazzi di 26 e 27 anni. Dopo la denuncia effettuata dai proprietari dell’appartamento svaligiato, i due ladri sono stati arrestati e messi a disposizione della magistratura; fissando l’udienza a meno di 24 ore dal fatto compiuto.

Segre- Seymandi: prima udienza in tribunale

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Ritornano a far parlare di sé, la coppia scoppiata dell’estate 2023; Cristina Seymandi e Massimo Segre.  Dopo il video trasmesso in rete e diventato virale in cui il banchiere, lasciava la propria compagna dopo aver scoperto presunti tradimenti. La Seymandi però, non ci sta a questa campagna di odio e diffamazione avvenuta nelle ultime settimane, e si difende anche dall’accusa dell’ex compagno sulla questione di “carattere patrimoniale”, sul quale è stata chiamata alla prima udienza, tenutasi a Torino. Sembrerebbe, infatti che dal conto che la coppia aveva in comune, sarebbe stato sottratto da Cristina Seymandi, un importo pari a settecentomila euro, trasferendo poi il denaro, su un altro conto corrente a lei intestato. La richiesta di “sequestro cautelare dell’intera cifra”, sarebbe stata presentata -pochi giorni dalla serata di rottura del fidanzamento tra i due, a pochi giorni dalle nozze-, su richiesta espressa del banchiere Massimo Segre. Udienza durata meno di trenta minuti, in cui nessuno dei due protagonisti era presente. Il Giudice Fabrizio Alessandria ha disposto il rinvio dell’udienza al prossimo 5 settembre, per permettere agli avvocati di Segre, di analizzare i documenti prodotti dal legale di Cristina Seymandi. Dalle pochissime dichiarazioni rilasciate da Cristina Seymandi, sembrerebbe che “il presunto trasferimento di denaro, in realtà avvenne nel marzo del 2023” (mentre la rottura del fidanzamento sarebbe avvenuta il 27 luglio), e Massimo Segre, sarebbe stato a conoscenza del fatto e delle finalità di tale trasferimento, considerato nell’ambito “dei normali rapporti patrimoniali tra le parti” e quindi, una operazione assolutamente conosciuta ed autorizzata.

Patto di Stabilità: la frenata di Bruxelles

Nel governo italiano, si è parlato di proroga per la sospensione del “Patto di Stabilità”, ma a quanto pare, la riforma non scatterà dall’inizio del nuovo anno, creando in questa maniera un disavanzo che dovrà diminuire dello 0,7% del Pil -circa 14 miliardi-. La Commissione europea, avrebbe fatto sapere che la clausola di salvaguardia, sarà disattivata alla fine di quest’anno e anche se la riforma del Patto, venisse conclusa in 3 mesi, partirebbe dall’esercizio del bilancio nel 2025. Il governo, in questo modo, dovrà aggiustare il bilancio pari allo 0.7%, pena rimettere in discussione l’impegno preso dall’Italia (e da tutti gli altri governi), sulle raccomandazioni della Commissione europea; questo sta ad indicare che, i documenti programmatici di bilancio, di tutti gli Stati membri per l’anno 2024, saranno esaminati e valutati, in base alle raccomandazioni specifiche, adottate dal Consiglio, per quel determinato Paese. Settembre sarà quindi, un mese ancora più caldo, dal punto di vista dei negoziati per la riforma del Patto di Stabilità anche se da Bruxelles, arriverebbero notizie poco rassicuranti, sul confermare che “non ci siano le condizioni per estendere ancora, di un anno, la clausola di salvaguardia, per sospendere il Patto di Stabilità”, mentre per le modifiche da apportare nel Pnrr italiano, sarà necessaria l’approvazione degli altri governi. L’Italia, nel 2024 dovrà garantire una politica di bilancio equilibrata, l’imitando l’aumento nominale della spesa primaria netta, finanziata a livello nazionale ad un massimo dell’1,3%. Secondo il Def redatto ad aprile, sarebbe stato possibile, ma a distanza di 4 mesi, con l’aggravamento della situazione economica, diventerebbe un traguardo più complesso da raggiungere.

Terme di Cretone: la morte di Stephan poteva essere evitata?

Continuano le indagini del bambino di otto anni, Stephan, deceduto il 17 agosto, alle Terme di Cretone, a Palombara Sabina, dopo essere stato risucchiato e incastrato all’interno della conduttura di scarico della piscina in cui si trovava con la famiglia. Dalle indagini che proseguono incessantemente, la procura avrebbe evidenziato la mancanza della grata di protezione del condotto. Molte le ipotesi del perché non fosse presente la grata; la più avvalorata, anche in base alle dichiarazioni che uno dei bagnini avrebbe rilasciato, sarebbe quella che, l’assenza della griglia, sarebbe per svuotare più facilmente e rapidamente la piscina, il deflusso rapido dell’acqua, dalle dichiarazioni trapelate, sarebbe stato fondamentale per evitare che i proprietari, pagassero li straordinari ai dipendenti. Quattro, sono le persone finite nel registro degli indagati -con l’accusa di omicidio colposo-, tra i quali gli addetti all’assistenza bagnanti, allo svuotamento delle vasche, oltre alla società che gestisce l’impianto. Dai risultati dell’autopsia, viene confermata la morte del bambino, per annegamento. Dalla perizia effettuata, infatti emergono informazioni fondamentali per la quale la morte di Stephan, sarebbe sopraggiunta come conseguenza all’imprigionamento nel condotto. Al vaglio degli investigatori e del Nucleo Operativo della Compagnia di Monterotondo, le telecamere di videosorveglianza, per fare maggiore chiarezza sulle dinamiche di una tragedia, che forse, sarebbe potuta essere evitata.