Devastazione in Libia: l’uragano Daniel

Piogge torrenziali ed una devastazione senza eguali, con oltre2.300 morti e dieci mila dispersi, questi sono i primi dati dopo il passaggio dell’uragano Daniel. Il crollo -in simultanea- di due dighe, con 33 milioni di metri cubi di acqua, riversati soprattutto a Derna, hanno creato una inondazione in cui, numerose persone -dai primi dati diffusi, circa 10.000- sarebbero ancora disperse. Il primo ministro di Derna, Osama Hammad ha definito la situazione e Derna “drammatica”. Immediato l’arrivo della protezione e della Difesa per cercare i dispersi ed aiutare la restante popolazione, tra i fiumi di fango che si sono creati. Interi quartieri sono scomparsi. L’uragano Daniel, proveniente dalla Grecia, Bulgaria e Turchia (in cui ha generato piogge torrenziali ed allagamenti), si è poi spostato verso le coste del Nord Africa, raggiungendo, con venti di velocità tra i 110 e 190 chilometro orari, in aggiunta alla tempesta che ha prodotto 250mm di pioggia. Devastata tutta l’area da Bengasi e El Bayda. Anche la Croce Rossa Internazionale, insieme alla Mezzaluna Rossa hanno reso noto che, “dalle nostre fonti di informazione indipendenti, finora il numero delle persone scomparse, ha raggiunto le oltre 10.000”. Le ricerche dei dispersi -in seguito all’acqua che sarebbe salita in pochi istanti fino a 3 metri, trascinando così numerosissime persone in mare-, sono in corso anche a bordo di gommoni.  Ci sono aree che ancora devono essere raggiunte dai soccorsi e gli ospedali, pieni di feriti e cadaveri, non hanno più posti. Il ministro dell’aviazione civile ha riferito che, nelle zone più colpite, sono crollati numerosi edifici, creando così, altra devastazione.

Torre Cajetani; riapre la Biblioteca Comunale

La Biblioteca comunale di Torre Cajetani riapre le proprie porte, dando inizio ad una nuova stagione culturale a partire da questo autunno.
L’apertura costituirà un segno tangibile dei progressi ottenuti dall’amministrazione comunale, nel campo della promozione del sapere e dell’istruzione. Il lavoro di ricostituzione, di un luogo avente funzioni di polo culturale, era già tra i programmi delle precedenti municipalità, ma trova il suo punto di arrivo solo quest’anno con l’aiuto dei ragazzi volontari del Servizio Civile Universale.
Questi ultimi, avuta l’opportunità, hanno sin da subito preso a cuore la biblioteca e lavorato per rendere tale luogo fruibile, immergendosi in lavori di pulizia e manutenzione degli spazi. L’obiettivo, chiaro all’istante, è stato quello di rendere la biblioteca, un posto in cui poter far circolare lo scambio di idee, facilitare l’aggregazione tra i giovani, creare un dialogo tra vecchie e nuove generazioni e di accrescimento personale.
La riapertura della Biblioteca comunale di Torre Cajetani, a pochi passi da altri centri culturali, quali il museo Sandro Massimini, il Castello Teofilatto di età medievale (XIII secolo) e la Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, patrona del paese, costituisce dunque uno dei punti di ri-partenza dei piccoli borghi, quali proprio Torre Cajetani. Volgendo uno sguardo al futuro, l’augurio per ogni cittadino è quello di riuscire a mantenere vivo negli anni che verranno, l’interesse della comunità locale per il sapere, avvalendosi dei progetti futuri offerti dal Servizio Civile Universale e dei volontari che decideranno di aderire a questa unica esperienza. Come ha avuto modo di affermare Gabriele Lanzi, Consigliere Comunale con delega alle Politiche Giovanili “È per noi motivo di grande orgoglio vedere i ragazzi così coinvolti, la riapertura della biblioteca comunale è un obbiettivo che ci eravamo prefissati sin dall’inizio del nostro mandato e che ci è stato sempre molto a cuore, ciò va oltre la semplice fruibilità di un edificio, vuol rappresentare un nuovo luogo di aggregazione sociale e di confronto di idee all’interno del nostro paese. I ragazzi del servizio civile si sono spesi affinché ciò avvenisse in tempi brevi, hanno contribuito all’allestimento, alla scelta dei libri e alla cura dello stabile recentemente ristrutturato grazie a un finanziamento ottenuto nel 2020 portato a compimento quest’anno. Vederla finalmente viva e pronta a ripartire con una linfa nuova è veramente motivo di grande soddisfazione. Ringrazio di cuore tutti i ragazzi, gli addetti che li hanno seguiti e il sindaco Lello Ubodi che ha reso possibile il tutto. Speriamo che ciò, possa proseguire anche nei prossimi anni. Stiamo ripresentando nuovi progetti legati al servizio civile, auspicando una calorosa risposta, come quella ricevuta nell’annualità in corso. Invito i volontari a presentare domanda appena si riapriranno le finestre di adesione, il servizio civile rappresentanza un’esperienza altamente formativa.”

Giorgia Meloni e la Riforma Costituzionale

“Maggioranze eterogenee, hanno lasciato spazi agli euroburocrati”, così esordisce Giorgia Meloni nel libro-intervista con il direttore de “Il Giornale”, Alessandro Sallusti., edito da Rizzoli. Una intervista a 360°, nel quale la Meloni sottolinea ed evidenzia tutti gli argomenti di maggior risalto, attualmente ripresi (in maniera totalmente diversa, dalla sinistra). Sul salario minimo, ad esempio, argomento caro alla Schlein, la leader FdI, viene tenuto sospeso, senza grandi affermazioni o accoglimenti, avvertendo sulla possibilità di stare attenti a coloro propongono i salari minimi, senza approfondire eventuali danni collaterali. E sempre riguardo ai partiti dell’opposizione, afferma “mi sento serena quando dico che la Riforma Costituzionale si farà, con o senza altri appoggi”, ritenendo non solo necessaria tale Riforma, richiedendo anche l’appoggio della popolazione, qualora non ci fossero voti sufficienti all’approvazione della stessa, attraverso un referendum “confermativo”. Cambiare è un dovere, prosegue la Meloni poiché “come in Italia, governi sorretti da maggioranze così eterogenee, costretti a tenere insieme con il bilancino interessi in natura inconciliabili, finiscono per produrre politiche poco coraggiose, prive di visione. E senza visione, senza politica, si crea un vuoto che è riempito dalla burocrazia, i famigerati euroburocrati”.

La Casa Vaticana dello sport

Nel Palazzo San Calisto, il prossimo 20 settembre alle ore 18.30, sarà inaugurato e benedetto lo spazio dell’Associazione Polisportiva ufficiale Vaticana, alla presenza del Cardinale Mendoça -prefetto per la Cultura e l’Educazione-. Questa “casa” è stata fortemente voluta ed è aperta per tutte le persone che amano lo sport e vogliono vivere questa occasione, come una opportunità di incontro e di dialogo per potersi rapportare in maniera fraterna con tutti. Nella zona di Trastevere, in cui il centro sportivo sarà aperto, in zona extraterritoriale -la sede legale sarà all’interno del Vaticano-, si attende un tripudio di atleti e atlete di origini diverse, di differenti religioni, che saranno accolti dalla passione che li accomuna: lo sport. Giovani e non, avranno così un nuovo spazio solidale, nel centro di Roma. Migranti e persone con disabilità, atleti professionisti e non, in questo clima di condivisone, si realizzeranno attraverso la testimonianza cristiana. Il volto solidale dello sport, con un’attenzione alle persone più fragili e bisognose. Dopo l’Enciclica di Papa Francesco, per divenire “fratelli tutti”, la casa Vaticana dello sport, “testimonia concretamente, sulle strade e in mezzo alla gente, il volto solidale dello sport”, come ha scritto il Papa in occasione dei Giochi del Mediterraneo (Algeria), soprattutto in un momento storico delicato, come quello che stiamo vivendo.

Scomparsa di Kata: la Procura dispone scavi

La Procura di Firenze, avrebbe in programma di tornare all’Hotel Astor, luogo in cui lo scorso 10 giugno, la bambina di 5 anni, Kataleya Chiclio Alvarez, sarebbe stata vista per l’ultima volta. Le operazioni che sarebbero previste a breve, prevederebbero anche degli scavi, sempre nel perimetro e all’interno dell’Astor, al fine di escludere qualsiasi ritrovamento. L’Avvocato Elisa Baldocci, presso il Tribunale del riesame, avrebbe discusso il ricorso per i peruviani che sono stati indagati nell’inchiesta; tra i quattro, ci sarebbe anche lo zio materno della bambina, Abel Argenis Alvarez finito in carcere -parallelamente alla scomparsa di Kata-, per tentato omicidio di un occupante dell’Hotel e racket sugli affitti nella struttura. Sono state setacciate oltre 1500 telecamere in città, per cercare di ricostruire i possibili spostamenti fatti fare alla piccola. Molte i tentativi di depistaggio, come il falso video trasmesso su “tik tok”. Video da 40.000like che però non sembrerebbe reale, come affermato anche dal professor Antonio Cisternino, Presidente del sistema informatico Dell’Università di Pisa, che ha considerato il video un falso in cui “la qualità non è nemmeno la migliore, viene animato il volto della bimba, ma l’immagine resta piatta”.  Il mistero della bambina scomparsa continua anche tramite le intercettazioni del nonno della bambina, detenuto in Perù, il quale affermerebbe che la bambina si trovi lì e sia stata rapita per errore o per vendetta, proprio a causa di una possibile ritorsione dovuta al racket degli affitti, esercitati dallo zio.  

Frontale ad Alatri; la bambina resta in prognosi riservata

Era in diretta sui social e sotto effetto di droga, il ventinovenne magrebino, che ieri ha perso il controllo della sua automobile, lungo la provinciale Santa Cecilia, nella frazione di Tecchiena. L’uomo ha invaso l’altra corsia urtando una Nissan, con a bordo tre persone; una donna di 44 anni e i 2 figli, di 9 e di 14 anni. L’urto tra le due macchine è stato fortissimo, tanto da dover richiedere l’intervento dei pompieri, per estrarre dalle lamiere del velivolo la bambina di nove anni -che non è in pericolo di vita-, trasferita poi d’urgenza con l’elisoccorso, presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma, per una operazione dove ancora si trova in prognosi riservata. Il 29 enne, inizialmente aveva tenuto nascosto alle forze dell’ordine e ai soccorritori, il fatto che stesse trasmettendo una diretta fb, ma il centralinista della caserma di Alatri, che è anche addetto al monitoraggio dei siti web, in pochissimo tempo ha scoperto quanto era accaduto. Complice la guida ad alta velocità, l’uso di sostanze stupefacenti e la distrazione dovuta alla musica ad alto volume e la diretta social, hanno contribuito a causare l’incidente, un incidente che avrebbe potuto causare una tragedia, come affermato anche dai testimoni che hanno assistito alla scena. Una volta sceso dell’auto, il marocchino ha rischiato il linciaggio ed è attualmente ricoverato per fratture multiple, nel frusinate.