Mariano Leoni – Alternativa Popolare: petizione per l’istituzione di un Osservatorio Permanente sul Monitoraggio delle Criticità della Strada Statale 4

La sopravvivenza di larga parte del tessuto sociale del territorio della provincia di Rieti, come sappiamo, è legato alla Strada Statale 4 Via Salaria. Oggi molti cantieri interessano l’infrastruttura e ci auguriamo che in breve tempo vengano avviati tutti gli altri progetti come da cronoprogramma. Rimane agli annali della cronaca però l’alto tasso di veicoli che ogni giorno transita per Via Salaria non senza problematiche e disagi. Considerate le molteplici criticità legate a sicurezza stradale e ingenti flussi di traffico che ad oggi gli utenti affrontano quotidianamente e che dovranno affrontare in previsione dei cantieri che interesseranno i tratti coinvolti per il “Raddoppio della Salaria” nel prossimo periodo, Alternativa Popolare si mette a disposizione degli organi competenti, Prefettura, Provincia, Anas e dei cittadini promuovendo una petizione online per chiedere l’istituzione di un Osservatorio Permanente sul Monitoraggio delle Criticità della Strada Statale 4 – Via Salaria nella provincia di Rieti.

L’organo interistituzionale avrà lo scopo di raccogliere e analizzare dati ed istanze. Monitorare le eventuali criticità e promuovere tempestivamente interventi atti a garantire una viabilità fluida e sicura. Assicurare una gestione partecipata alla conservazione dell’infrastruttura anche grazie alla creazione di un’utenza alla quale segnalare, attraverso l’invio di documentazione fotografica e posizione geolocalizzata il fenomeno critico.

Chiediamo inoltre di valutare, ove possibile, l’installazione nei tratti con una maggiore incidenza statistica di sinistri, bande sonore sulla linea di mezzeria e altre misure utili a garantire una maggiore sicurezza stradale oltre alla possibile installazione di cartellonistica istituzionale finalizzata a sensibilizzare sui rischi connessi ad atteggiamenti imprudenti.

Il gruppo di lavoro sul Dossier Salaria continuerà a raccogliere idee e proposte, è solo la prima di tante altre iniziative che introdurremo nell’interesse di tutti i cittadini.

La petizione che potrete leggere per intero ed eventualmente sottoscrivere è disponibile sul sito change.org e accessibile dal link www.change.org/monitoraggioviasalaria

Assotutela: Appia Antica, la Regione salvi i disabili dallo sfratto

Terreni venduti a un privato da parte di Gerini. La Regione Lazio, nel 2022 non esercitò prelazione

“Ciampacavallo, una associazione di promozione sociale (Aps) che da oltre 30 anni gestisce il centro diurno per disabili, con attività che vanno dalla cura di un’area naturalistica all’ippoterapia, passando per la falegnameria e la serigrafia, rischia di scomparire per lasciare il posto a un imprenditore titolare di supermercati”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato. “Sono 1200 i soci della Onlus, dei quali oltre 720 con gravi disabilità, 25 i dipendenti ma per loro non c’è stata alcuna considerazione da parte della proprietà – continua il presidente – la Fondazione Gerini, che a ottobre 2022 ha iniziato le procedure di vendita dei terreni senza avvertire l’associazione che ora rischia lo sfratto. Situata in via Appia Pignatelli, nel cuore del Parco dell’Appia Antica, l’Aps offre ai ragazzi, in prevalenza autistici, la possibilità di reinserimento e di socialità ed è convenzionata con tutte le Asl di Roma. A trattative iniziate per la cessione dell’area al prezzo di 6,5 milioni, la Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti non ha esercitato il diritto di prelazione, che avrebbe potuto scongiurare il pericolo e ora la patata bollente si trova nelle mani del presidente Francesco Rocca, che di eredità pesanti ne sta collezionando tante. Cosa farà la Regione Lazio? Prevarrà l’interesse pubblico e il valore sociale delle attività svolte o prevarrà il privato, Paolo Cetorelli re dei supermercati? Con la villa nei pressi, le sue mire potrebbero del tutto differire dalle attività sociali. Ci auguriamo che la Regione batta un colpo”, chiosa Maritato.

I materiali in disuso prendono vita grazie le creazioni in moda di ‘Recycled Group, L’artigianato del Made in Italy

Nella foto Marco Zanetti, stilista fashion del made in Italy

Nel giorno in cui si celebra la giornata mondiale delle micro, piccole e medie impresa va in scena la costituzione di una società innovativa nel mondo del materiale riciclato: Recycled group, la start-up vede coinvolti più investitori per condividere l’impegno nel realizzare borse e accessori prodotti con materiale riciclato.per riunire il mondo dell’impresa e dell’innovazione e fare il punto di un trend emergente nel settore della moda in una proiezione futura evitando l’utilizzo di prodotti inquinanti, utilizzando prodotti destinati allo smaltimento. Il progetto volte a sviluppi settoriali dove gli imprenditori coinvolti nel business sono sempre più consapevoli delle necessità di innovazione oggi, per crescere domani, guardando su export internazionalizzazione, sostenibilità e strategie Green. Essere partner di questo progetto, sostengono gli ideatori, per noi significa metterci all’ascolto e dialogare con un segmento strategico per lo sviluppo dell’impresa perché le start-up sono il futuro del made in Italy: non solo perché cresceranno e diventeranno imprese mature ma soprattutto perché sono il futuro dell’innovazione, un asset che sarà sempre di più motore dell’economia. Nasce nell’hinterland capitolina-milanese, Recycled group vede i suoi fondatori impegnati a 360° nella rivoluzione del riciclato, dove il mastro d’arte e designer Marco Zanetti di Parabiago insieme alla famiglia Pacella e Rosa Maria Caccamo dell’hinterland romano assieme a Giuliana bagnoli loro viennese, a capo d’arte formatrice, e la responsabile marketing Lorena Fantauzzi, spingono l’acceleratore di inizio lavori.

Assotutela: Metro B, a Termini la sera stazione fantasma

Nessuna indicazione sull’ingresso serale alla linea blu per Laurentina/Rebibbia. Utenti disorientati

“A molti cittadini romani, non a tutti, è noto da tempo che la linea A della metropolitana con percorso Anagnina/Battistini è in ristrutturazione e, per permettere di procedere alle opere di restyling, la sera dalla domenica al giovedì il servizio chiude alle 21 riservando agli utenti una navetta sostitutiva”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che aggiunge: “Ci sorprende però la carenza di informazioni relative all’altra linea, la B che comunque continua il servizio, con accessi diversi rispetto a quelli in comune con la linea arancione chiusi sbarrati. Molti cittadini ci hanno segnalato che, arrivando alla stazione metro dai binari dei treni, la sera dopo le 21 nei giorni indicati, hanno trovato i cancelli serrati. Nel totale disorientamento, hanno cercato invano il bus sostitutivo per Laurentina o Rebibbia, perché non c’è alcuna indicazione che spieghi che la linea B comunque è funzionante ed è possibile accedere alla stessa da altro ingresso su piazza dei Cinquecento, come si vede dal cartello. Una vera mancanza di rispetto per i viaggiatori, che ben presto si vedranno colpiti da un altro ingiustificato aumento delle tariffe del biglietto. Chiediamo che l’assessore Patanè prenda provvedimenti. Un cartello in più non ci sembra un grande sforzo, per una capitale che si pone, almeno in apparenza, grandi obiettivi di rinnovamento specie nel sistema dei trasporti”, chiosa il presidente.

Assotutela: Monteverde rimane senza centro vaccinale

Motivo della chiusura da parte della Asl Rm 3 l’inadeguatezza dei locali. Cosi chiudono i servizi

“Una decisione inopportuna, almeno in questo momento. Il 29 maggio scorso, la direzione Prevenzione della Asl Roma 3 ha sospeso l’attività del presidio vaccinale Gianicolense di via Federico Ozanam 126, che andava avanti da decenni, garantendo la profilassi per numerose affezioni”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “Un centro vaccinale che offre servizi in un territorio che registra il 75% dei residenti del Municipio XII chiuso, portando i servizi presso altre due strutture in zona decentrata rispetto a Monteverde, difficilmente raggiungibile con il trasporto pubblico. Ci rendiamo conto della necessità di mettere a norma il presidio – continua il presidente – ma ciò non giustifica la totale chiusura. Perché non procedere ai lavori settore per settore, lasciando in attività la struttura? Dopo oltre 40 anni ci si accorge che l’ambulatorio di proprietà Ater, l’istituto di case popolari della Regione Lazio, è inadeguato e si chiude senza chiedere alla stessaaziendaun possibile adeguamento. Si prende una decisione impopolare e improvvisa, senza studiare soluzioni alternative per non arrecare danno ai cittadini, che vedono venire meno un servizio utile, di non facile sostituzione. In un distretto sanitario privo di locali pubblici da destinare ai servizi sanitari e con il grande ospedale Forlanini chiuso da Zingaretti e mai più riaperto”, conclude Maritato.

Assotutela: Sanità nel caos, arriva il pronto soccorso dei privati


Un recente annuncio comunica la nascita a Brescia di un reparto di emergenza non pubblico

“Siamo di fronte al pericolo di chiusura dei pronti soccorsi. 

Avanti così non si va da nessuna parte. I disagi, nonostante i buoni proponimenti politici, continuano a essere sempre gli stessi e ne fanno le spese i cittadini”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato. “Vorremmo sapere cosa ha deciso il ministro sulla carenza atavica dei medici e come si ripromette di intervenire con urgenza – commenta – passata la pandemia sono passate anche le promesse. Dal Nord al Sud Italia i reparti di pronto soccorso sono tutti al collasso, indipendentemente dalla collocazione. Arriva il 70% di pazienti classificabili come codici bianchi, ovvero non gravi. Di chi è la colpa? Il problema sanitario non è solo quello di investimenti ma il modello di gestione e il rapporto tra i cittadini e i medici di base, per non parlare del rapporto delle istituzioni pubbliche con la sanità privata. Così – informa ancora il presidente – vediamo la sorpresa della nascita a Brescia di un pronto soccorso privato, con risposte rapide e qualificate. Oggi è riportato su molti siti. Di questo passo, finiremo così in tutta Italia? Il ministro deve dare delle risposte”, chiosa il presidente.