Nasce come Fortunata Evolo, il 23 agosto del 1924 ed è una mistica italiana. Abbiamo intervistato il giornalista Piero Vigorelli che, dalla trasmissione “Miracoli”, non ha mai smesso di parlare di Natuzza Evolo.
Chi era Natuzza Evolo?
“A chi glielo chiedeva, lei rispondeva definendosi “una poveraccia, un verme di terra”. Espressione forte, di una grande donna che aveva origini umili,
che non ha mai frequentato la scuola perché subito era andata a lavorare per il tirare a campare della sua famiglia, con il padre imbarcato per l’Argentina e la madre costretta a concedersi per sfamare i figli.
E poi quel mistero, che viveva nel suo corpo, con quei doni e carismi straordinari, misteriosi e unici, dei quali era ignara spettatrice e docile strumento. Insieme a Padre Pio e per alcuni versi anche più del santo di Pietrelcina, Natuzza è stata una mistica con doni eccezionali e sofferenza d’ogni tipo, che lei viveva con gioia e ingenuità. “Il Signore mi ha toccato e mi ha lasciato questo buco”, diceva ricordando
quando, per la prima volta a 14 anni, ebbe le stimmate sulle mani. “E io l’accolsi con gioia”. Come Padre Pio, ha sofferto le pene dell’incomprensione, della malignità e della malvagità, con ricoveri coatti in strutture psichiatriche, con esami medici poco rispettosi, con le mille maldicenze che fiorivano contro di lei. Padre Agostino Gemelli ne sa qualcosa, essendo stato il persecutore di San Pio e di Natuzza, da lui classificati come casi di pazzia isterica. Con la sua rinomata arguzia, Giulio Andreotti si è sempre chiesto se Padre Pio e Padre Gemelli si siano incontrati in Paradiso. Domanda che vale anche per Natuzza. Per carità, di falsi profeti e di fenomeni da baraccone è pieno il mondo. La prudenza deve quindi regnare sovrana, per non eccitare menti e cuori e magari finire con l’essere ciechi strumenti di un occhiuto disegno di speculazione economica e morale. La Chiesa cattolica è prudentissima. Si pensi che ha riconosciuto come autentiche solo 13 apparizioni della Madonna, mentre ci sono libri che raccontano di alcune migliaia.
Ma se Natuzza Evolo, che ha avuto anche una vita assolutamente “normale” come moglie e madre, e quindi non era una persona consacrata, sta per diventare Beata, vuol dire che anche per la Chiesa è stata una una personalità mistica di assoluta trasparenza e autenticità”.
Qual è il mistero trascendente di Natuzza Evolo?
“Le personalità mistiche autentiche hanno alcuni doni o carismi che le persone comuni non hanno. Fra i molti possibili, ne hanno uno, o due, anche tre. Natuzza li aveva tutti e questo fa di lei una persona straordinaria.
Come molti mistici, direi quasi tutti, ha avuto frequenti apparizioni e colloqui con Gesù e con la Madre di Dio.
Ha avuto un continuo colloquio con il suo Angelo Custode, che la guidava e la consigliava, permettendo a lei analfabeta di parlare con proprietà, anche in lingue straniere, con i suoi interlocutori. E questo è un caso raro di “possessione” angelica che solo pochi mistici hanno vissuto. Aveva le stimmate. Come Padre Pio e come tanti altri mistici. Le “cinque piaghe di Cristo” scompaiono con la morte, come è accaduto a tutti. Non a Natuzza, alla quale si sono riformate le piaghe dei chiodi sui piedi dopo aver raggiunto la casa del Padre (Natuzza è deceduta il 1° novembre del 2009, le stimmate si formavano solo nella settimana santa).
Aveva il dono della Bilocazione, come alcuni mistici. I suoi figli, quando la vedevano con uno sguardo assente, in trance estatica, dicevano “Mamma sta in viaggio”. E ci sono migliaia di testimonianze di questi “viaggi”.
Ma faceva altri “viaggi”, come pochi altri mistici, che l’hanno portata a descrivere l’aldilà con particolari coincidenti con racconti di altri mistici vissuti in secoli precedenti, ed anche con “visite” di persone defunte su richiesta di suoi interlocutori. All’ex ministro Antonio Catricalà, per dirne una, Natuzza raccontò di un suo incontro con l’anima di Benedetto Croce, citando frasi di un suo saggio critico. Aveva il dono dell’illuminazione diagnostica, ossia di saper suggerire a una persona che si recava da lei se era afflitta di qualche malanno., se la diagnosi era stata esatta, se la cura era quella giusta. Aveva il dono della guarigione, come molti mistici, e il carisma della profezia. Aveva il dono dell’emografia, con la straordinaria comparsa su teli o magliette a contatto con il suo corpo, di disegni sacri (croci, rosari) o di frasi compiute in diverse lingue, impresse con il suo sangue (autenticato scientificamente). A mia conoscenza, nessuna personalità mistica ha avuto tutti questi doni e questo è il mistero trascendente di Natuzza Evolo”.
Perché è rimasta nel cuore di milioni di persone?
“Perché ha saputo parlare ai cuori di milioni di persone. Nella sua modestissima abitazione a Paravati, ogni giorno riceveva alcune decine di persone e per ognuno aveva una parola di conforto, un consiglio, avendo una straordinaria capacità di comprendere l’animo umano. Scrutava le coscienze. Talvolta bastava anche il silenzio, uno sguardo, un sorriso, una carezza. Chi si recava da lei, usciva poi dalla sua casa con una assoluta serenità di spirito che non sempre si ha frequentando la Chiesa o ragionando un sacerdote. Tutti la chiamavano mamma o santa, ben sapendo che svolgeva quel ruolo con il timor Dei, con l’ubbidienza alla Chiesa, con il nascondimento delle sue piaghe (nonostante decine di filmati che le documentavano) e senza bussare denaro come i falsi profeti fanno. Tutti hanno potuto constatare che Natuzza testimoniava il Vangelo non con la parola, ma vivendolo”.
Set 13