di Luigi Giannelli
Riferimento al grave episodio di Crema dove una donna si da fuoco e i passanti filmano con disinvoltura l’evento.
Questa è la domanda che ti pongo, si a te che hai tutto, a te che guardi ogni dove, a te che sprigioni le intemperie, a te che fai costruire enormi cattedrali destinate all’oblio dell’ignoto al modico costo di migliaia di vite umane. A te che hai creato l’illusione come oppio a mo di svago degli inermi. Hai creato il mondo con tutte le sue creature lasciandoti sfuggire l’imperfezione di pochi alcuni destinati alla guerra, ad organizzare le guerre, a farle saranno sempre gli stessi, quelli dello svago. Quanto costa un po’ di niente? Vorrei saperlo perché è ciò che mi resta e vorrei investirlo in cambio di tutto ciò che possiedo e cioè il materiale – Anche questo venne sbriciolato con pochissime parole dette da Francesco, si, quello di Assisi, il tuo figlio prediletto, cominciò con il dire:
Bell’insegnamento che nonostante i novecento anni di distanza dalla sua breve vita rimane intatto e vibra nella mente degli onesti.
Scusami, spero non ti sia arrabbiato con me, semplice narratore di un tempo dove mancano i punti di riferimento, dove raccontare e divenuto quasi impossibile. I pensieri vengono estrapolati dalla pagine vecchie di un libro stampato qualche attimo prima e diffuse senza capirne il significato solo perché accattivanti. Nessuno ha più voglia di cercare. È tutto pronto come al ristorante. Prego, il signore desidera?, no, guardi, le consiglio questo preparato del nostro Chef , mi creda è sublime. Convinto, fa schifo, non mi sazia , ma è certamente un piatto pregiato perché l’ha detto lo Chef –
Dove siamo, dove sono i ricordi, dove sono le nostre storie, sono divenute coriandoli gettati nella follia, nel divertimento di un piccolo istante. Dove sei tempo, dove vivi, tempo, dove ti nascondi. Scava le mie carni, scendi nelle radici del mondo. Esploderanno i vulcani. Incontreremo il soldati di terra, ascolteremo gli echi degli ancestrali padri. Tutto ritornerà a sorridere. Celo, terra e mare. Ci sarà il risveglio, ci sarà il sussulto della vita. Dolce, come le carezze di una madre, il vento soffia, come a volermi svegliare.
Lasciatemi dormire, almeno posso volare, almeno posso riflettere, parallelismi inquiete follie, l’ignoto mi affascina , mi tuffo in acqua nere, profonde, abitate dalle mie paure, dalle mie angosce ma la voglia di sapere è più forte. La voglia di capire. Non importa quanto possa essere sconvolgente ma è certa. Infondo si vive e si muore. Come un fiore che si appassisce solo dopo aver mostrato il meglio di se. Così è la vita che voglio. Quanto costa un po’ di niente? – costa tanto, più di ogni altra cosa. Ecco a voi Signori, vi offro un po’ di niente in cambio di un sorriso, una stretta di mano, un abbraccio, un saluto, uno schiaffo, un pugno, una carezza, un po’ d’amore. Ecco Signori, vi offro un po’ di niente in cambio di una lacrima, di una riflessione. E sopraggiunga la morte, ma solo dopo aver capito che ci può essere la vita anche se solo un piccolo istante. Gustarla la vita, amarla la vita, anche se dura solo il volo di una piuma.
Quanto costa essere normali e non schiavi del cellulare, quanto costa essere solidali e non crudeli e distaccati dal dramma di chi pone in essere un grave atto di suicidio. Quanto costa intervenire per evitare che la morte sopraggiunga. Quanto costa essere umani e non gregge alla sottomissione degli stolti.
Certezze e incertezze, pensieri e impulsi. La civiltà è la pietra tombale dell’istinto genuino. Il cane non abbaia, il gatto non miagola… è l’oro proibito. Conoscere e sapere si differenziano, si scontrano, si adattano e non si compenetrano. Giustizia e ingiustizia si alleano come inferno con il paradiso. Un unico tetro blocco di piaceri e di angosce, un labirinto dove il percorso più terso conduce al minotauro…
. La fame e la ricchezza ci hanno distrutto e la vergogna cresce a pari passo col crescere dell’uomo. Non abbiamo difesa da opporre. L’ultima voce si è distinta per la sua mesta mira, fine a se stessa.
Luigi Giannelli