“La storia si ripete e continuerà a ripetersi ancora se non faremo nulla per impedirlo in modo concreto e prospettico”. Questo il commento del Segretario Nazionale del partito Rivoluzione Animalista, Gabriella Caramanica, alla notizia apparsa su molti quotidiani relativa alla presenza di quattro cinghiali, a Roma, presso i giardini parrocchiali di viale Cortina d’Ampezzo.
“Questo episodio fa ritornare tristemente alla mente la mattanza di sei cinghiali compiuta la sera del 17 ottobre 2020, in un parco dell’Aurelio, su cui Rivoluzione Animalista ha deciso di intraprendere le vie legali, denunciando Regione Lazio, Campidoglio e Città Metropolitana di Roma Capitale. Per questo motivo temiamo che episodi come quello già ricordato possano ripetersi nuovamente e con le stesse modalità”, continua il Segretario Caramanica. “È chiaro – aggiunge il Responsabile nazionale alle Comunicazioni politiche di Rivoluzione Animalista, Alessandro Coricello – che le istituzioni, ciascuna per la propria competenza, devono assumersi la responsabilità delle proprie azioni e agire a tutela della salute degli ungulati e della cittadinanza, invece di mettere in scena il solito teatrino politico ben collaudato che getta nello sconforto animalisti e semplici cittadini che a loro hanno demandato la gestione del benessere degli animali”.
Caramanica e Coricello quindi sottolineano: “Rivoluzione Animalista nasce con una vocazione chiara: dare voce a chi voce non ne ha ed esige il rispetto delle normativa da parte delle autorità competenti. La Regione Lazio ad esempio deve attenersi al protocollo di intesa per il contenimento dei cinghiali, mentre il Comune di Roma dovrebbe contrastare maggiormente lo stato di degrado in cui versa la Capitale, fatto di cumuli di spazzatura che costituiscono il terreno più fertile per attrarre in città topi, gabbiani, cinghiali affamati che, anche grazie all’intervento distruttivo del loro habitat da parte dell’uomo, continuerà ad attrarre ungulati in maggior numero”, concludono da Rivoluzione Animalista.