Inspiegabile censura del Campidoglio: via manifesti “Pro Vita” di condanna all’aborto selettivo
“In questi giorni la città di Roma ha offerto al mondo l’immagine di una realtà accogliente, generosa, solidale nei confronti dei cittadini ucraini, aprendo le porte a coloro che la guerra ha messo in difficoltà a causa di qualcuno che tenta di attentare alla loro libertà.
Contemporaneamente, sempre a Roma, si svolgeva una guerra contro la libertà delle idee, a cui l’amministrazione comunale ha inspiegabilmente prestato il fianco. Tanto che qualcuno, sentendosi spalleggiato, ha portato la propria contestazione al culmine della violenza contro la sede di una libera associazione”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “Giorni fa, l’associazione Pro Vita ha fatto affiggere manifesti contro l’aborto selettivo nei confronti dei feti femmina, crimine perpetrato in paesi come la Cina e l’India, come documentato nel settembre 2021 dal quotidiano ‘La Stampa’. Immediatamente l’assessore capitolino alle Pari opportunità Monica Lucarelli ha ordinato la rimozione di questa manifestazione del libero pensiero, a cui è seguito un assalto alla sede di Pro Vita, associazione a cui va la nostra piena solidarietà”, afferma Maritato. “Fatte le debite mutazioni, un Paese dove si mette in discussione la libertà di espressione, un giorno o l’altro potrebbe assumere le sembianze di un Paese in cui tale libertà viene contestata con atteggiamenti intolleranti che rasentano laviolenza, ai cui prodromi abbiamo assistito, senza che fosse espressa alcuna condanna dal Campidoglio”, chiosa il presidente.