San Paolo. La Polizia di Stato denuncia in stato di libertà due cittadini italiani di 30 e 31 anni per violazioni in materia di armi. Box trasformato in vero e proprio arsenale

Sono stati gli agenti della Polizia di Stato della divisione amministrativa del commissariato San Paolo diretto da Massimiliano Maset, su segnalazione della squadra mobile di Roma, a denunciare  due cittadini italiani per la violazione dell’art 4 legge 110/75, per gli articoli 28 e 38 del TULPS e, per fabbricazione e commercio non autorizzato di armi.A seguito della segnalazione ricevuta gli investigatori hanno eseguito una perquisizione in un box in zona Magliana, di proprietà di uno dei due denunciati, dove è stata rinvenuta e sequestrata un’ingente quantità di merce pronta per essere spedita senza l’autorizzazione di Polizia. Una parte della merce è stata sequestrata perché in vendita senza la necessaria autorizzazione in quanto trattasi di materiale che poteva essere utilizzato per l’armamento o equipaggiamento delle forze armate nazionali e estere (manette a fascetta e giubbotti antiproiettile). Altro materiale è stato sequestrato in quanto ne è vietata la vendita on line e trattasi di armi comuni o parti di armi (sfollagente tipo tonfa e telescopici, calci per armi lunghe tipo AK, blocco percussore per pistole Glock, vari pugnali e Karambit). Sempre nello stesso box è stato sequestrato, ma non tra le cose in vendita on line,  numerose munizioni di vario calibro, oltre 1800 di cui 98 del tipo da guerra e 4,5 kg lordi di polvere da sparo per il ricaricamento delle munizioni. Tutto il materiale è stato sequestrato perché in violazione della legge sulle armi in quanto mai denunciato e quindi detenuto illegalmente. I due denunciati non erano in possesso di nessuna autorizzazione alla vendita delle armi sequestrate e nessun registro dove si potessero verificare le transazioni di vendita.
Nei confronti di un denunciato è stato effettuato anche un ritiro cautelativo ai sensi dell’articolo 39 TULPS, di 14 armi di vario genere e calibro,  nonché richiesto l’avvio di procedimenti inibitori in materia di armi.

Roma 26 giugno 2020

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