“La casa di vetro, tanto decantata da Zingaretti, è definitivamente crollata. Basti guardare l’avviso pubblico di selezione per il conferimento di incarichi di direttore generale presso aziende o enti di servizio sanitario regionale, voluto dall’amministrazione Zingaretti e pubblicato il 3 gennaio scorso sul Burl. Un bando opaco, raffazzonato, pieno di incongruenze in merito alle procedure di comunicazione e di valutazione. Ad esempio, non sarebbe stato pubblicato alcun provvedimento di ammissione ed esclusione dei candidati e non è dato conoscere criteri e motivazioni che hanno condotto ad ammissioni ed esclusioni dei suddetti. L’avviso, poi, stabilisce che i candidati sarebbero stati convocati tramite pec con dieci giorni di anticipo, invece, l’8 marzo è comparsa una comunicazione sulla homepage del sito della Regione, con la quale si precisa che, per disservizi tecnici del protocollo informatico, ogni candidato ammesso sarebbe stato contattato direttamente dal personale regionale, con i colloqui previsti da oggi a giovedì: dunque, molto prima dei dieci giorni annunciati. Inoltre, sarebbero stati esclusi dai colloqui numerosi dirigenti che invece risultano essere idonei nelle graduatorie di avvisi espletati in altre regioni italiane o che erano risultati presenti negli elenchi di idonei relativi alle precedenti selezioni espletati dalla regione Lazio. A nostro giudizio, dunque, il bando sui Dg non garantisce assolutamente i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità. Per questa ragione, depositeremo una interrogazione con la quale, tra le altre cose, chiediamo al governatore del Lazio quali siano i criteri adottati dalla commissione per stabilire l’elenco dei candidati da ammettere al colloquio; e perché si è proceduto a convocare i candidati ammessi per le vie brevi senza aver prima formalizzata l’ammissione attraverso un idoneo provvedimento amministrativo. Al contempo, è nostra intenzione presentare un esposto all’Anac al fine di esprimersi sulla correttezza delle procedure del bando in oggetto. È necessario fare assoluta chiarezza, Zingaretti deve capire che la Regione non si governa come il condominio di casa”.
Così, in una nota, il consigliere regionale del Lazio, Adriano Palozzi.