“In un momento in cui si intravede la luce in fondo al tunnel della pandemia, mentre dagli esperti e dal governo arrivano parole che in parte ci confortano circa la fine della fase acuta, non ci aspettavamo di sentire una notizia che ci addolora fortemente: un atto di sabotaggio a danno dell’ospedale San Camillo”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega:“Il nosocomio romano sulla Gianicolense, nella notte del 31 gennaio ha visto una misteriosa incursione che ha provocato l’allagamento dei locali della direzione generale. Una porta forzata, bocchette idriche del bagno lasciate intenzionalmente aperte, l’acqua infiltrata tra i piani che distrugge i controsoffitti del padiglione di sotto, la radioterapia, dove ogni mattina i malati di tumore si sottopongono a pesanti trattamenti e il danno è assicurato. Non solo una devastazione strutturale, con il soffitto del reparto crollato e pesanti disagi per i pazienti, ma una violenza psicologica nei confronti delle persone sofferenti e verso la comunità ospedaliera che da due anni non si risparmia nella lotta contro il virus. Per questo – continua il presidente – esprimiamo tutta la nostra solidarietà al direttore generale Narciso Mostarda e a tutti gli operatori. Si tratta di qualcuno che conosce bene l’ambiente – continua Maritato – tanto da schivare le telecamere di sorveglianza e da far pensare a malintenzionati seriali, considerato che non è la prima volta che il grande ed efficiente ospedale subisce atti di intimidazione e violenza. Ci auguriamo che si faccia presto chiarezza, per il bene della collettività, dei pazienti e dei lavoratori”, conclude Maritato.
Roma, 1° febbraio 2022