Dura la vita da allenatore della Nazionale italiana e questo Spalletti lo sa benissimo, ma non teme il suo lavoro e dalla scorsa settimana, quando è approdato a Coverciano, in pochi lo hanno visto uscire, per “staccare la spina”, come faceva invece Mancini, quando per allineare nuovamente i pensieri, dopo gli allenamenti, andava a giocare ad un campo di padel, non molto lontano da Coverciano. Il tecnico della nazionale ha il suo metodo di lavoro; un connubio vincente, tra sistema tecnico e psicologico, per sostenere e motivare i “suoi” giocatori. E l’appoggio dei calciatori, è fondamentale, per questo Buffon ha soprannominato Spalletti, come “un centro di gravità permanente di questa Italia”. Immediate le affermazioni anche di Locatelli “Spalletti ha saputo toccare le corde giuste e ci ha fatto emozionare, con i suoi discorsi”. L’intento del ct della nazionale è non solo quello di ricoprire un ruolo per lui caro, ma di essere un leader per una squadra che, nelle ultime partite è sembrata demotivata e spenta. Una immersione totale a Coverciano, lontano dalle telecamere e dalla mondanità, nelle prove estenuanti, che si susseguono per far capire a Spalletti, le rotazioni giuste, come chiarito nella conferenza di presentazione, il suo schema sarebbe orientato su un 4-3-3 o 4-2-3-1. Ma in tanto lavoro da fare, delle certezze sarebbero già presenti; Donnarumma in porta, il tridente con Chiesa e Politano e Barella nel mezzo del campo.
Set 06