“In quest’Italia del green pass, dei divieti, degli obblighi, di una società divisa in due, ogni giornata ha la sua croce.
Quella di ieri speravamo non accollarcela mai ma, purtroppo le folli disposizioni generate da un clima ormai avvelenato, producono vette di mostruosità impensabili”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato commentando l’incredibile vicenda di Alessia, incinta di cinque settimane, che in preda a dolori e perdite è stata respinta dal pronto soccorso di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedaleuniversitario San Pietro di Sassari perché priva di tampone molecolare che ne accertasse la negatività al Covid. “Ciò che sconvolge, oltre alla perdita di una vita umana tanto attesa da Alessia e dal marito Enzo – chiarisce Maritato – è la risposta delle istituzioni, ministro della Salute (perduta) Roberto Speranza in testa. Parla di invio degli ispettori e di una indagine interna, senza minimamente cospargersi il capo di cenere per quanto accaduto, frutto delle sue inconcepibili disposizioni terroristiche – ieri prese a schiaffi da una sentenza del Tar Lazio – e dell’acquiescenza di un governo che per frenare la diffusione dei contagi ricorre a un provvedimento, il green pass che, al contrario, li ha alimentati così come ha alimentato la rincorsa ai tamponi spesso inutili e, a volte come in questo caso, dannosi. AssoTutela chiederà a breve la sospensione della tagliola della carta verde, ricorrendo alla Corte di Giustizia europea. In nessuno dei Paesi membri vige un tale scempio della collettività. E ci offriamo per l’assistenza legale gratuita ad Alessia, perché si faccia chiarezza e giustizia, in un Paese in cui sono alienati i diritti fondamentali dell’individuo”.
Roma, 16 gennaio 2022