Dopo aver richiesto l’accertamento della verità sulla moria di pesci avvenuta dal 30 maggio nel Tevere, ancora non vi è certezza da parte delle Istituzioni sulle cause e sulle possibili fonti di inquinamento. Noi comunque di Ecoitaliasolidale, fra i primi a denunciare l’evento con foto e video nel tratto fra Ponte della Musica e Ponte della Scienza, non vogliamo che con il passare dei giorni non vengano forniti dati ufficiali sulle cause.
Sarebbe gravissimo che i campioni raccolti, come è apparso su alcuni organi di stampa, siano da considerare “inutilizzabili” e quindi le analisi sarebbero da rifare. Si vorrebbe far comprendere che i pesci raccolti per le analisi non hanno permesso di stabilire alcuna verità scientifica per lo stato di avanzata decomposizione, quando da subito avevamo sollecitato gli Organi competenti ad effettuare immediatamente le rilevazioni. Addirittura si ha notizia che alcuni esemplari raccolti sono stati inviati alla UOT Toscana, presso il centro laboratoriale di chimica tossicologica dell’unità di Firenze, come se nella Capitale non si potevano realizzare con tempestività accertamenti e analisi delle acque.
Quindi chiediamo il perché si è atteso tanto tempo per poi non approdare a nulla e magari senza alcuna risposta circa l’evento avvenuto per numerosi giorni nel Tevere, proprio nel tratto centrale della Capitale.
Da subito non ci ha convinti la prima ipotesi delle “branchie ostruite”, e vorremmo inoltre sapere cosa ha fatto o detto a tal riguardo l’Ufficio Speciale Tevere istituito con Ordinanza della Sindaca Raggi n. 173 del 30 ottobre 2017. Il mistero rimane, ma non vorremmo che si possa ripetere un disastro della biodiversità del fiume e una moria di pesci di tale portata per il futuro.
E’ quanto dichiarano in una nota Piergiorgio Benvenuti, Giuliana Salce e Fabio Ficosecco, rispettivamente Presidente Nazionale, Responsabile per il Lazio e coordinatore per la Capitale del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.
ECOITALIASOLIDALE