Vaccino , farlo o non farlo? Chiedo risposta ai libri e alla letteratura.
Molte malattie che in passato hanno causato milioni di morti e gravi disabilità sono diventate rare ,tanto che le abbiamo quasi dimenticate.Il grande Philip Roth in “Nemesi” ricorda come sarebbe un mondo senza vaccini, mentre Voltaire ricorda che non c’è nulla di nuovo nei no-vax: esistevano già quando venne distribuito il vaccino contro il vaiolo .
Nell’antica Grecia vediamo la prima descrizione fatta da uno storico del V secolo a. C., il greco Tucidide, nel suo racconto della disastrosa epidemia che colpì Atene all’inizio della guerra del Peloponneso (431-404 a.C.) e , nell’antica Roma, il poeta Lucano ricorda e descrive il parere contrario di molti nei confronti del vaccino contro il veleno dei serpenti.
Ne “I Promessi Sposi” ,Manzoni fa parlare Don Ferrante . Egli infatti diceva che la peste non esisteva, non essendo “né sostanza né accidenti” e nessuno poteva morire.
Non dimentichiamoci Boccaccio e, scusate la citazione, la mia pubblicazione “la filastrocca”, pubblicata prima del lock down di marzo.
Siamo tutti dubbiosi, sull’informazione del vaccino covid. Non c’è trasparenza nella comunicazione. Ma non abbiamo altro. L’unica cosa, non dobbiamo ignorare i dati. L’ignoranza scientifica produce mostri. se proprio dobbiamo fare riflessioni su questo argomento, pensiamo solamente alla speculazione che faranno in tempi brevi le società che producono i vaccini.
Meno di quello promesso, ma più per chi paga.
Abbiamo tutti il tempo per pensarci , visto che fino al 2023 questa pandemia non finirà.
A tutti, auguro buone riflessioni.